L'Idv presenta due referendum per l'abolizione del finanziamento dei partiti
PERUGIA - L’Italia dei Valori, attraverso il suo presidente Antonio Di Pietro, giovedì 5 aprile ha depositato presso la Corte di Cassazione due quesiti referendari per la cancellazione dei rimborsi elettorali ai partiti.
Questa proposta referendaria era già prevista da mesi e i fatti-scandalo di questi giorni legati all’uso disinvolto dei fondi pubblici confermano la giustezza dell’iniziativa di IDV.
Se i quesiti saranno accolti dalla Cassazione si partirà prontamente con la raccolta delle firme necessarie per l’indizione dei referendum che mirano all’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. In realtà, già nel 1993 un referendum popolare aveva abrogato questa norma, ma le forze politiche hanno aggirato quell’esito ingannando in questo modo i cittadini italiani che a grande maggioranza si erano espressi.
Il segretario provinciale IDV Perugia, Alfredo Andreani, hadichiarato: “come Coordinamento provinciale IDV Perugia sosteniamo fortemente l’iniziativa referendaria lanciata dal nostro Presidente Antonio Di Pietro e ci attiveremo prima possibile per contribuire a raccogliere le firme necessarie all’indizione del referendum. L’Italia dei Valori chiede da tempo una legge seria contro la corruzione e l’iniziativa referendaria in questione va nella direzione auspicata”.

Saturday
07/04/12
22:27
forse Di Pietro dovrebbe prima rispondere alla domanda su come amministra tutti i soldi che arrivano all'IDV, come mai la sua ex moglie e l'attuale consorte hanno le chiavi delle risorse finanziarie del partito, come mai anche lui, come Bossi, ha fatto eleggere il proprio figlio in consiglio regionale, etc........
In attesa di chiarimenti, Buona Pasqua.
Sunday
08/04/12
06:50
A prescindere da quel che ne fà l'Idv dei propri rimborsi,è una cosa che semmai riguarda la magistratura, io penso che sia assurdo che i partiti si becchino rimborsi che sono di tre volte maggiori le loro spese.
Credo che ora si dividano x€ ad avente diritto al voto, perchè ? C'è forse attinenza tra il nomero degli iscritti alle liste elettorali e costo della propaganda ? E ancora c'è attinenza tra voti presi e spese sostenute ?
Ci vorrebbe unn limite alle spese massime possibili e successivamente una verifica sulla base delle spese effettivamente avute nella campagna elettorale.