di Enrico Bocciolesi

CITERNA - Ieri con il plauso del Sindaco del Comune ospitante di Citerna, Giuliana Falaschi, alla presenza del Vescovo di Città di Castello, Mons. Domenico Cancian e con gli interventi di Francesco Santaniello e Mirna Ventanni è stata inaugurata, presso gli “Ammassi” del Palazzo Comunale di Citerna, la mostra d’arte sacra contemporanea “Renzo Scopa. Nel segno del sacro”.
In esposizione oltre quaranta opere, tra incisioni, dipinti ed opere su carta, realizzate da Scopa tra il 1957 e il 1997, anno della scomparsa.
La mostra, proposta come personale di arte contemporanea itinerante, inizialmente avviata a partire da Città di Castello prosegue negli spostamenti in luoghi percorsi dallo stesso artista e che per lui hanno avuto un significato emotivo e artistico, quanto personale.

Solitaria, riflessiva e profondamente intimista è stata la ricerca espressiva di Renzo Scopa. Un percorso d’arte che coincide con quello esistenziale, nel quale l’autore ha riversato la sua urgenza creativa, traducendo in varie opere, le sensazioni, i dubbi, i tormenti e tutti quei moti del suo animo inquieto, riflessivo e poetico.
Un percorso iconografico, “assunto come estrema metafora delle sofferenze umane e di quel male di vivere che virulento attraversa tutto il Novecento” ha commentato il curatore Santaniello.
La sua vasta produzione documenta una continua e incessante ricerca, avviata con il ricorso a sperimentazioni tecniche e formali delle pratiche artistiche. Ma Scopa oltre che artista è stato un uomo che ha saputo guardare il mondo e molti aspetti della vita attraverso il filtro della sua peculiare sensibilità, spingendosi non di rado oltre la mera apparenza delle cose.

Le opere esposte ci mostrano quanto in tutta la sua produzione Scopa si è affidato all’icastica carica espressiva del segno, alternando l’asprezza del tratto di alcune acqueforti, all’armonia di andamenti più curvilinei in elegiaci soggetti. Santaniello ha poi proseguito dicendo che “un segno che si fa a volte disgregante, riducendo le figurazioni all’essenza strutturale dell’immagine. Un segno altre volte, reiterato e sfilacciato, aspro e tagliente. Un segno in fine, atomizzato, negato e poi ritrovato, nelle deflagranti esplosioni cromatiche del dripping, di quelle sgocciolature di colore che in parte si ricompongono per far emergere dall’indistinto caos delle superfici e del mondo”.
Durante la presentazione avvenuta sotto il patrocinio della Provincia di Perugia, della Conferenza episcopale umbra e con la collaborazione del Circolo Culturale Luigi Angelini sono state presentate le opere della Donazione Renzo Scopa al Comune di Citerna.
 

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