UMBERTIDE - Stefano Benni, tra gli scrittori e giornalisti più famosi e seguiti del nostro tempo, ha incontrato questa mattina gli studenti dell'istituto Leonardo Da Vinci. L'evento rientra nell'ambito delle iniziative “Incontro con l'autore”, promosse dalla biblioteca della scuola, per consentire ai giovani di relazionarsi e confrontarsi con i loro autori preferiti. Davanti ad una nutrita platea di “selezionati” studenti – 150 ragazzi e ragazze che avevano letto libri dell'autore – Stefano Benni ha raccontato di sé, delle sue opere, della sua visione della vita. Un incontro che ha visto gli studenti particolarmente partecipi, sia nel leggere passi tratti dai più famosi libri di Benni che rivolgendo domande al loro autore preferito.

“Credo che a volte si debba andare anche al di fuori del programma scolastico perché ci sono molti argomenti che non si trattano a scuola – ha detto lo scrittore e giornalista – a me è successo questo: incontrare persone che mi hanno parlato di cose che non conoscevo. E spero che lo stesso accada agli studenti che oggi sono qui”. Nel corso dell'incontro non mancate le “provocazioni” di Benni, che ha invitato gli studenti “a ridere in classe, se ne hanno voglia, perché la risata rende più intelligenti”, facendo riferimento ad un passo tratto da “Margherita dolcevita” dove la protagonista, una studentessa di 14 anni, dopo il rimprovero della professoressa, si chiede se si deve ridere quando si è contenti o quando ci viene concesso.

E alla domanda di un alunno sul perché se un giovane dice una parolaccia viene rimproverato mentre se la fa uno scrittore diventa letteratura, Benni ha risposto che “la letteratura è piena di parolacce. Questo perché quando scrivi – ha spiegato - devi raccontare la realtà e usare quindi la lingua che si parla. Non condivido invece le parolacce gratuite, come quelle che troppo spesso si sentono in tv”.
 

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