PERUGIA - La Conferenza degli Stati Generali della Cultura, svoltasi a Roma il 3 e 4 dicembre 2011, ha visto il Partito Democratico al centro di un significativo progetto di rilancio della cultura.
Ci si è posti l’obiettivo di pianificare un nuovo ruolo della Cultura in Italia che sia in grado di rafforzare l’identità nazionale, per costruire e cementare nuove funzioni di cittadinanza, pluralismo, partecipazione e per connotare la Cultura tra i punti focali della rinascita economica.

Il Partito Democratico dell’Umbria ha aderito con convinzione al progetto interessando tutto il territorio regionale con iniziative volte a intercettare le esigenze degli artefici dei processi culturali al fine di mettere a sistema le individualità per riflettere e adeguatamente valorizzare gli spazi, fisici e non, dedicati alla conoscenza.

Il percorso intrapreso ha messo in evidenza che si può e si deve pensare alla Cultura come ad un processo dinamico, in continua contaminazione con la realtà, ad un insieme di possibilità che qualificano positivamente il territorio e il capitale sociale che produrre cultura consente di creare.
Fare di Marzo il “Mese della Cultura” rappresenta per il Partito Democratico dell’Umbria una prima significativa risposta ai temi affrontati e alle criticità evidenziate nel corso degli incontri. Ad una prima fase in cui il Partito Democratico si è proposto come promotore di stimoli e punto di snodo delle sollecitazioni provenienti dagli operatori di cultura, seguirà ora il momento della ideazione, della elaborazione progettuale e del sostegno di tutte quelle buone pratiche che ricollocano la Cultura al centro della vita sociale della nostra Regione e soprattutto delle nostre città che sono i luoghi per eccellenza dove la vita, le idee, le diverse forme espressive prendono forma e si sostanziano.

Senza dimenticare, ovvio, che l’intero complesso Cultura ha bisogno di riforme vere e strutturali, in grado di rendere funzionali gli strumenti di guida ormai invecchiati: riforme che dovranno riguardare, ad esempio, il sistema di tutela, il cinema, lo spettacolo dal vivo e che dovranno essere in grado di affermare, anche grazie alla attuale presenza al Governo di un interlocutore sensibile e qualificato, l’assoluta compatibilità di tutto questo con criteri di economicità, crescita e innovazione.

E’ da queste ultime considerazioni che ci si è mossi nell’individuazione dei temi che connotano i tre incontri previsti per il Mese della Cultura. L’overture del 12 marzo, nella cornice del Teatro del Pavone di Perugia, è affidata all’attualissimo tema della “Cultura del paesaggio” che si adopera, attraverso una importante opera di sensibilizzazione della comunità e con la guida e l’indirizzo degli Enti Locali, per sviluppare e rilanciare sempre più la “risorsa paesaggio” in termini di “tutela attiva” e quindi di valorizzazione, visto il patrimonio naturalistico, storico, culturale e rurale di cui il Paese tutto e la nostra regione , in particolare, sono ricche. Le Regioni nell’ambito delle loro nuove competenze e seguendo i dettami delle direttive europee, definiranno il paesaggio come un potente fattore di attrazione turistica ed una risorsa competitiva di importanza decisiva per l’economia e il marketing del territorio nonché una risorsa strategica su cui puntare per le future azioni di sviluppo etico dell’Umbria e per accrescere della sua competitività.

Si proseguirà poi il 26 marzo presso la Sala Fittaioli del Palazzo Comunale di Foligno con un incontro che ci invita a riflettere sulla condizione, a volte paradossale, di chi fa della cultura una scelta lavorativa ovvero sceglie di guadagnarsi da vivere producendo idee o conoscenze come altri producono merci o servizi. Avere la possibilità di “vivere di cultura”, oggi illusoria aspirazione piuttosto che concreta possibilità, è una problematica che non riguarda solo i singoli individui, ma investe intere categorie sociali se non addirittura la società per intero perché consentirebbe al nostro Paese di porre dei professionisti, degli appassionati, degli artisti, degli intellettuali a tutela di un patrimonio culturale unico per dimensioni e caratteristiche.

Il Mese della Cultura si concluderà il 30 marzo nel suggestivo contesto dell’Accademia di Belle Arti di San Francesco al Prato in Perugia con un significativo excursus nel mondo del digitale. “Volta la carta” sarà un viaggio attraverso l’evoluzione del modo di ereditare conservare e trasmettere la Cultura attraverso i nuovi media, ma anche una riflessione su come la novità dei mezzi utilizzati per comunicare, porterà ad una evoluzione dei contenuti.
 

Condividi