UMBERTIDE - Cambiare prospettiva e da stare seduti tornare a stare in piedi, a guardare la persona con cui si parla negli occhi, a non dover più alzare la testa per cogliere il suo sguardo. E' il desiderio di tutti quelli che la vita, in una manciata di secondi, ha costretto su una sedia a rotelle. Come Luca Pancalli, di professione avvocato, nonché presidente del Comitato Italiano Paralimpico, ad Umbertide per la presentazione dell'esoscheletro Ekso, l'ausilio della Ekso Bionics che consente ai disabili di tornare a stare in piedi e a camminare e che da maggio sarà disponibile presso l'Istituto Prosperius in esclusiva europea.

“Ho partecipato alla presentazione dell'esoscheletro Ekso ad Umbertide con grande umiltà e curiosità, - ha detto Pancalli – l'umiltà di chi ignora e vuole conoscere e la curiosità del ricercatore di persona disabile rispetto ad un qualcosa di nuovo che potrebbe aprire prospettive nel medio e lungo termine assolutamente interessanti. Queste tecnologie svolgono una funzione straordinaria nei percorsi riabilitativi, di certo occorrono approccio e rigore scientifico, indispensabili per esprimere giudizi più approfonditi ma non bisogna avere paura del futuro e della tecnologia. Oggi l'esoscheletro è in stato sperimentale ma nel tempo potrebbe diventare qualcosa di più funzionale”.

“Io non mi sono mai sentito una persona disabile ma una persona che aveva modificato il proprio assetto di vita e la propria prospettiva di vista – ha detto Pancalli raccontando la sua esperienza di disabile - ho cambiato il mio modo di vivere ma ho tentato di rivendicare il mio diritto alle pari opportunità e a realizzare i miei sogni, e l'ho fatto, esercitando la mia professione e occupandomi di sport. Ma dobbiamo porci un quesito: come e in che modo il mondo della politica deve dare risposte al mondo della disabilità e come e in che modo si possono garantire pari opportunità ai disabili nell'accesso al lavoro, all'istruzione ,ad una vita che abbia la dignità di essere definita tale in termini di qualità. Novità tecnologiche come quelle di oggi sono importanti – ha aggiunto Pancalli - ma non bisogna fare l'errore di immaginare che possano essere le soluzioni. Ciascuno di noi deve prima immaginare di individuare un percorso di reinclusione sociale attraverso quelli che sono i normali strumenti, senza però chiudere mai le porte alla speranza”.
 

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