Casa Grifo/Santopadre:"Soliti mezzi di Damaschi". Moneti:"Scelta intempestiva"
Barbara Isidori
La nascita della Fortebraccio non ha lasciato sicuramente indifferenti Massimiliano Santopadre e Gianni Moneti. Il primo, dal caratterino “tutto pepe” e ben intenzionato a restare a Perugia ha dato subito la sua risposta in merito a quanto successo ieri sera. “Al momento non ho nessuna reazione particolare” ha detto “Anche questo mi sembra uno dei soliti mezzi che utilizza Roberto per dimostrare, se mai secondo la sua opinione ce ne fosse bisogno, quanto è bravo e forte. Nessuno gli vuole togliere nulla e sembra non capirlo mai solo che non riesco a convivere con lui a queste condizioni. Per cui, visto come sono andate le cose, sarà il caso che si sbrighino a dare una risposta alla mia offerta”.
Offerta ben nota e che Santopadre non ha mai nascosto. Quella di rilevare la maggioranza delle quote del Perugia insieme a Gianni Moneti. “Io e Gianni abbiamo un progetto importante per la squadra e vorremmo realizzarlo. Ho deciso di investire soldi e risorse per questo sogno che abbiamo e di impegnarmi alla morte. Se però questo mio progetto non dovesse neanche essere preso in considerazione sarebbe il caso che me lo dicano” ha aggiunto “In quel caso toglierò il disturbo e me ne andrò senza fare troppi problemi. Mi dispiace aver tirato fuori questa storia in questo momento cruciale del campionato ma visto che lo hanno fatto gli altri prima di me mi trovo costretto a farlo anch’io”.
Insomma il rapporto tra Santopadre e la Fortebraccio sembra incrinato per sempre. “Ripeto che sto aspettando una controfferta alla mia proposta che ancora non ho avuto. E’arrivato il momento di non nascondersi più dietro false ipocrisie. Per me il calcio è passione e divertimento e tale deve restare. E sono arrivato a luglio proprio con quest’intenzione. Invece in questi ultimi mesi non faccio altro che ricevere calci a tradimento da certe persone e sono davvero stanco. Io ho già informato il capitano della squadra e il mister di questa mia intenzione di acquistare il Perugia e oggi lo dico anche alle persone delle quali ho maggiore rispetto, tutti i nostri tifosi”.
Messaggio forte e chiaro di mister Frankie Garage. La nascita della Fortebraccio appare, dopo queste dichiarazioni, come un vero e proprio braccio di ferro tra due figure votate al comando. Damaschi e Santopadre. Due nomi in ballottaggio per una poltrona. E guai in vista insomma.
“Ci era stata comunicata questa volontà di costituire la società tra i soci umbri e mi era anche stato chiesto di farne parte ma ho detto di no perché non ritenevo che questo fosse il momento più opportuno per fare una cosa del genere” ha invece commentato Gianni Moneti “Ho chiesto a tutti di aspettare ma i soci umbri hanno espresso la ferma volontà di andare avanti e così è stato”.
Una società che non sembra avere nessuno scopo in particolare se non quello di creare, come era inevitabile, un certo scompiglio. “A cosa serva la Fortebraccio adesso non lo so e non voglio saperlo. Sarebbe stato molto meglio parlarne prima e poi agire” ha commentato “In società ci sono due diverse persone con carattere diversi e con la stessa voglia di fare calcio. Santopadre vuole portare in alto il Perugia e non lo ha mai nascosto. Basta pensare che ogni anno spende in sponsorizzazioni una cifra come 5 milioni di euro. Damaschi è innamorato del Grifo, l’ha rifondato e vuole fare il presidente da solo. Adesso bisognerà decidere con chi vorrà proseguire quest’avventura. L’importante è che ognuno si assuma le responsabilità delle proprie scelte. Chi vuole comandare deve avere consapevolezza di quello che ha fatto e risorse giuste per portare avanti un progetto”.
E allora adesso cosa succederà? C’è ancora un campionato da vincere e una società da ridisegnare e Moneti da sistemare. “Io non ho preclusioni verso nessuno. Credo che tutti tre insieme saremmo stati una forza importante e avremmo potuto fare molto bene. Per quanto riguarda la squadra ho parlato con allenatore e capitano e so che non toglieranno la benché minima attenzione alla vittoria e alla promozione qualsiasi cosa dovesse succedere” ha concluso.

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