Casa Grifo/Damaschi:"Nessuna prova di forza con la nascita della Fortebraccio"
Barbara Isidori
La nascita della Fortebraccio Perugia, che raccoglie le quote di Coen,Damaschi, Umbrico, Farchioni,Moschini e Dimensione Cartesio, ha creato più di una perplessità tra il popolo biancorosso. Una mossa non certo a sorpresa ma che appare comunque molto importante soprattutto nell’ottica futura degli equilibri all’interno del sodalizio di Pian di Massiano. Le motivazioni che hanno portato alla costituzione della neonata società dal notaio Biavati sono stati spiegati proprio dall’Amministratore unico, Roberto Damaschi. “Questa decisione, intendo precisare, va nella direzione opposta alle polemiche che potrebbero nascere. La Fortebraccio serve a riunire sotto ad un unico soggetto una certa frammentazione nella galassia Perugia calcio” ha detto “Frammentazione che poteva rappresentare anche confusione e distinguo interpretabili a piacere”. Insomma da oggi quindi le cose sono chiare. Damaschi e i soci umbri detengono le quote di maggioranza del Perugia, il 55%, ed evidentemente saranno loro a pesare di più all’interno della società. Una mossa per sgombrare il campo da confusioni e possibili smanie di protagonismo.
Anche se Damaschi non sembra essere particolarmente d’accordo con quello sopra detto. “L’azione posta in essere non vuole essere una prova di forza in quanto nei numeri non cambia nulla. La Fortebraccio è solo la somma delle varie unità precedentemente esistenti e oggettivamente risultabili dai libri contabili” ha aggiunto.
E Moneti e Santopadre? A loro rispettivamente resta il 17% e il 25% della società. Soci minoritari dunque. Insieme a Giuseppe Rossi, fuori dalla Fortebraccio, che detiene circa il 2,3%. “In questo senso dico che abbiamo il massimo rispetto dei soci che hanno deciso di rimanere esterni alla Fortebraccio e che nel tempo si sono uniti a noi nell’avventura del Perugia Calcio”. E il futuro? “Una volta avuta la certezza del risultato sportivo ci confronteremo con serenità per condividere un nuovo progetto, le funzioni, le autonomie ed i processi decisionali in maniera estremamente concreta e strettamente collegata alle risorse disponibili. Per questo mi piacerebbe che da qui in avanti si parlasse solo del campionato lasciando da parte tutte le possibili interpretazioni” ha concluso.

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