PERUGIA - La rinuncia alla possibilità di organizzare i Giochi Olimpici del 2020 a Roma non è stata sicuramente una decisione facile. Ha prevalso un’opportuna scelta di responsabilità, dettata dalle oggettive difficoltà economiche finanziarie del paese. Esporre lo Stato italiano a garantire svariati miliardi di euro proprio quando sono chiesti sacrifici a tanti cittadini, quando risanamento dei conti e sviluppo hanno bisogno di sforzi e risorse non sarebbe stata una scelta utile, né tantomeno corretta. Tuttavia il PD ritiene che sullo sport serva investire. Occorre investire, però, su quello sport che promuove e migliora i rapporti sociali, svolge basilari funzioni educative, costituisce un elemento di benessere per la persona. Per il PD lo sport è salute prima che business. 

Sulla scorta dell'esperienza maturata durante l'ultimo governo Prodi, che fu il primo a istituire un Ministero per lo sport, il PD umbro intende dare seguito a una serie di progetti sui quali impegnare Regione ed enti locali.

a) Attività motoria nelle scuole materne ed elementari. Il progetto mira a radicare l'attività motoria e l'educazione alimentare nelle scuole primarie. Questa deve diventare una vera e propria materia, insegnata da personale docente specializzato e qualificato. Il PD ritiene che l'educazione a una corretta alimentazione e a una sana attività motoria passi dall'impegno diretto del sistema scolastico. I paesi che hanno preso tale scelta, dove le attività sportive sono praticate in maniera diffusa sin dalla tenera età, vantano una spesa sanitaria per gli adulti in media percentuale inferiore alla nostra.

b) Attività motoria nelle scuole medie e superiori. Per le scuole medie e superiori già si può parlare di educazione sportiva. Per esse bisogna progettare, innanzitutto, una maggiore sinergia e collaborazione tra Coni, Federazioni, enti di promozione sportiva, Comuni ed enti locali. Gli impianti sportivi debbono essere messi a disposizione degli studenti e dei professori con un coerente coordinamento delle risorse e delle infrastrutture, puntando ad aumentare la fruibilità delle medesime sia sotto l'aspetto quantitativo che qualitativo.

c) Sport di cittadinanza. Lo “sport di cittadinanza” è lo sport che il cittadino pratica per puro piacere e benessere fisico. Il PD crede sia importante promuovere con vigore, all'interno di politiche territoriali e microterritoriali, questo di tipo d'attività sportiva. Considerare lo sport un diritto significa emancipare la persona (il cittadino) che intende praticarlo; emanciparla tanto dalle logiche della competizione (cioè della selezione dei migliori), quanto da quelle del mercato. Una rete di “palestre sociali” da estendere nelle rpincipali città umbre rappresenterebbe sicuramente una prima apprezzabile azione concreta e coerente. La Regione dell'Umbria dovrà quindi farsi promotrice di un tavolo che, insieme a Comuni e associazioni sportive dei territori, sia in grado di formulare il progetto in termini pratici e in tempi rapidi.

d) Sport femminile e pari opportunità. Per il PD è dirimente inserire lo sport femminile nelle politiche per le pari opportunità, al fine di vincere l'odiosa disuguaglianza che sul piano economico e mediatico sussiste con lo sport maschile.

e) Sport e disabilità. La Regione Umbria è chiamata ad avviare e proseguire il coinvolgimento delle varie associazioni che si occupano della disabilità, a partire dal Comitato italiano Paraolimpico. Sulla base di una nuova governace ancora da sperimentare sul campo, le istituzioni regionali e locali debbono impegnarsi a promuovere e garantire la continuità sportiva del disabile, investendo in particolare in attività extra agonistiche.

Dipartimento Sport
Segreteria regionale PD Umbria
 

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