Terzo incontro per Perugiassisi capitale europea della cultura 2019
PERUGIA - Terzo incontro de Il Futuro inizia adesso, percorso volto alla candidatura di Perugia e Assisi a capitali europee della cultura per il 2019. A darsi appuntamento mercoledì 15 febbraio 2012 alla Sala dei Notari del capoluogo umbro le istituzioni –rappresentate dal Sindaco di Perugia Wladimiro Boccali, dal Sindaco di Assisi Cladio Ricci, l’Assessore Regionale alla Cultura Fabrizio Bracco e il Prof. Bruno Bracalente Università degli Studi di Perugia.
Un progetto in fieri,come è stato spesso ricordato durante gli incontri precedenti, su cui vale la pena investire, lo dimostrano gli esempi di città europee già state capitali della cultura.
“Questo progetto in costruzione funziona se ci uniamo-ha detto Boccali- e la vera forza è la partecipazione della società alla luce di un progetto non elitario ma che invece prende slancio dal basso, dalle idee dei cittadini. Dobbiamo essere capitale europea partendo dal quotidiano. Questo non significa stilare un elenco di iniziative ma sviluppare una nuova mentalità unendo l’aspetto umano, gli incontri, a quello moderno, il web e gli strumenti tecnologici”.
Sono tre i punti fondamentali per il sindaco Ricci: la realizzazione del dossier di presentazione alla candidatura delle due città, non un tentativo ma un vero e proprio sistema operativo che varca i confini regionali. “Vorremmo che dall’Umbria –hainfattisottolineato Ricci- partisse un modello. Chiederemo al Governo che i dossier meritevoli vengano sostenuti in ambito europeo affinchè diventino modello strutturale internazionale”; il processo di comunicazione che si è creato e che ha già determinato un innesco creativo; la rilettura dell’identità locale alla luce di una “seconda modernità in cui la città dialoga con gli spazi fuori le mura attraverso un sistema 2.0 di connessione tra microeventi”
“La cultura deve essere il motore principale dello sviluppo e per farlo l’intera regione ha bisogno di ripensarsi in modo critico” lo ha detto il professore Bracalente facendo riferimento in particolare agli interventi infrastrutturali. “Perugia, ad esempio, in questi anni ha costruito un sistema economico che ha avuto bisogno di motori sostitutivi perché ha subito un processo di deindustrializzazione. Non è il modello ideale perché non si basa sull’asse cultura-creatività e quei settori compensativi non rappresentano il futuro. L’economia della cultura deve coincidere con l’economia della città” ha precisato.
“La nostra è una regione dal patrimonio unico e dall’enorme potenzialità. Lo dimostra la quantità di musei, biblioteche, teatri in rapporto alla dimensione della regione-ha sottolineato l’assessore regionale Bracco- abbiamo una grande base di sviluppo culturale da cui partire ed è già questa una vittoria. Inoltre credo che il contributo della vita associativa sarà un’importante garanzia del progetto. Oggi comincia un percorso in cui tutti siamo protagonisti perchènon ha come obiettivo la ridefinizione di Perugia e Assisi ma dell’Umbria”.

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