E' allarme crolli al Colosseo si stacca un antico mattone
da larepubblica.it
ROMA - E' allarme crolli al Colosseo. Altri due piccoli frammenti si sono staccati all'esterno del monumento nei pressi dell'Arco di Costantino. Dopo una segnalazione e il cedimento avvenuto lo scorso 28 dicembre, gli accertamenti hanno verificato il distacco di un altro frammento grande 9 centimetri. Sotto gli occhi dei turisti che continuano a visitare il monumento è stata così transennata, a scopo precauzionale, un'area all'interno del secondo anello. Sul posto sono intervenuti i vigili urbani e sono già al lavoro i tecnici della soprintendenza per stabilire l'entità del danno. Il sindaco Gianni Alemanno arrivato all'Anfiteatro Flavio per un sopralluogo ha spiegato: "Stiamo cercando di capire da dove si è staccato il frammento, che potrebbe essere stato anche gettato" dal secondo anello, "ci sono tante ipotesi diverse, tra cui quella dolosa, ma quel che è certo è che si tratta di un antico mattone del Colosseo che è rimbalzato sul terreno". Sulla sua pagina Facebook, appena apresa la notizia, il primo cittadno si è lasciato andare a uno sfogo: "Un nuovo crollo? Adesso basta: è criminale non partire subito con il restauro", si legge.
''Più un atto vandalico che un crollo", incalza il soprintendente dei Beni Culturali di Roma Umberto Broccoli, spiegando che questa è ''l'ipotesi prevalente fatta durante il sopralluogo da parte dei vigili del fuoco'' e sui cui praticamente tutte le parti presenti all'ispezione fatta all'ora del pranzo concordano. Il motivo per cui i tecnici sono più propensi a credere che oggi ci sia la mano dell'uomo, è soprattutto per il luogo dove sono stati trovati, cioè obliqui rispetto al Colosseo. "Praticamente se i due frammenti - spiega Broccoli - si fossero staccati da una volta o da una parte più esterna sarebbero a ogni modo caduti perpendicolarmente all'Anfiteatro, invece sono stati trovati un po' più distanti dal Colosseo, diciamo che sono stati trovati obliqui al monumento, segno che qualcuno li ha lanciati dall'alto''. Il materiale che sarebbe stato gettato è comunque parte integrante della struttura del Colosseo. ''Stiamo parlando - precisa il sovrintendente - di due frammenti, tra i 7 ed i 9 centimetri, che sono stati raccolti da uno degli anelli superiori''. Di sicuro, conclude Broccoli ''questi episodi di cadute e lanci stanno crescendo in modo esponenziale, mentre tutto il mondo ci guarda. Bisogna far cominciare i lavori e smetterla con le parole''.
L'ultimo allarme per il Colosseo era scattato il giorno di Natale alle 12.30 per la caduta di tufo da uno dei prospetti esterni. Allarme subito ridimensionato dalla direttrice del Colosseo, Rossella Rea, la quale spiego: ''E' stata la caduta di un piccolo frammento di tufo dal prospetto esterno del monumento sul quale a marzo saranno posti i ponteggi per i restauri finanziati da Diego Della Valle''. A causare il distacco del pezzetto di tufo, spiegò Rea, sarebbe stato un piccione.
"Ormai piccoli crolli o frammenti che cadono all'interno dell'area del Colosseo stanno diventando dei fatti quasi quotidiani. Questo è inammissibile, non è accettabile che il monumento più famoso del mondo si trovi in una situazione di rischio e di pericolo - ha aggiunto il sindaco Alemanno- Torniamo alla questione centrale non possiamo più rinviare il restauro del Colosseo. Questa è l'occasione per ribadire che si devono aprire subito i cantieri e per fare un appello a tutti, specie alla magistratura competente per sbloccare questo restauro. Ci sono 25 milioni disponibili, di cui 10 già depositati al Mibac, e tutto è fermo perché un'associazione e un sindacato hanno iniziato a bombardare di esposti questo restauro. Il mio appello come sindaco di Roma - ha contonuato - anche se la competenza sul Colosseo è del ministero, è di rompere gli indugi: lunedì parlerò con chi ha promosso questi esposti e cercherò con la massima fermezza di convincerli a recedere da questo atteggiamento, cercando di capire cosa diavolo vogliono. Il mondo ci guarda e ci chiede cosa stiamo facendo per il Colosseo, mi sembra una follia. Il mio - ha concluso - è un appello alla responsabilità e ad un po' di buon senso. Adesso basta, siamo ad una situazione che supera il ridicolo".
Intanto sull'accordo firmato con Diego della Valle per il restauro del Colosseo indagano la Procura di Roma e la Corte dei Conti, come ha riferito nei giorni passati la Uil, che all'indomani della convenzione siglata dall'allora commissario straordinario Roberto Cecchi, oggi sottosegretario del ministero dei Beni culturali, aveva presentato un esposto alla magistratura. Dura la replica del sindaco Alemanno: "Una follia".
L'indagine della Procura segue di poco il pronunciamento dell'Antitrust in merito al ricorso presentato dal Codacons. "Distorsioni della concorrenza nell'accordo che affida i lavori di restauro del Colosseo al gruppo Tod's" aveva dichiarato il 9 gennaio scorso l'Autorità per la concorrenza, chiedendo di pronunciarsi in merito alla correttezza della procedura che ha portato ad affidare la sponsorizzazione dell'Anfiteatro Flavio al gruppo guidato da Diego Della Valle.
I precedenti. Non è la prima volta che il Colosseo perde qualche pezzo. Il 9 maggio del 2010 si sono staccati tre frammenti di malta di calce molto sottile, per un totale di mezzo metro quadrato, dalla galleria dell'ambulacro centrale, dal lato di Colle Oppio, al primo ordine. Quella volta erano le 6 del mattino e l'Anfitetro era chiuso. Durante il giorno di Natale, invece, era invece strapieno. I vigili del fuoco, tuttavia, hanno verificato la stabilità della struttura senza riscontrare alcunché di anomalo.

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