PERUGIA - "Adesso stiamo tornando con mezzi propri a Terni. Ma molti altri sono ancora in un centro di accoglienza per capire come farli raggiungere le rispettive mete": parla veloce il vice-sindaco di Terni, Libero Paci, naufrago per diverse ore, dopo l'affondamento tragico della nave da crocera all'Isola del Giglio.
Da dove siete partiti, intendo il porto?
"Io e mia moglie e una coppia di coniugi ternani ci siamo imbarcati a Civitavecchia intorno alle 17. Tutto tranquillo, fino alle 22. Abbiamo sentito un boato fortissimo mentre stavamo cenando. E subito la nave si è incominciata a inclinare".
E a quel punto cosa avete fatto?
"Sinceramente oltre ad avere paura non abbiamo fatto un granchè anche perchè poco dopo è arrivata la comunicazione che tutto era sotto controllo e che il rumore che avevamo avvertito era direttamente causato da un guasto ai generatori a cui prontamente stavano mettendo mano per riparare il tutto".
Una scusa per non prendere tempo....
"Penso di sì. Ma la situazione peggiore è arrivata quando hanno detto la verità e intimato tutti ad evacuare la nave. Le scialuppe sono state prese d'assalto, alcuni addirittura si sono gettati in acqua in piena notte e in mezzo al freddo. Mi hanno detto che alcuni di questi sono deceduti per il freddo. Io e mia moglie abbiamo avuto la fortuna di salire su una scialuppa nonostante le pressioni subite. Poi in un secondo tempo sono state gonfiate le zattere che hanno ospitato altre persone e calate in acqua".
Disorganizzazione totale?
"Direi proprio di sì. Ma c'è dell'altro: quella rotta che portava a Savona e poi Francia e Spagna è solcata costantemente senza mai avere problemi. Stavolta qualcosa è successo visto che si sono incagliati su degli scogli perchè troppi vicini all'isola del Giglio. Una situazione ancora senza verità ufficiali".
Si parla di altre due coppie ternane a bordo. Dopo il salvataggio avete costatato la loro presenza?
"Sinceramente no".

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A quanto abbiamo potuto verificare a bordo della nave c’erano anche una coppia di spoletini e un’altra coppia di Castel Ritaldi, oltre ad una famiglia di Norcia con due bambini di 11 e 13 anni. Fortunatamente tutti se la sono cavata con un grande spavento, dopo aver visuto ore di vero terrore e di angoscia perché nessuna informazione veniva data loro su ciò che era veramente successo, ed ora sono finalmente in salvo. A bordo anche una ragazza 22enne perugina, della quale riportiamo la testimonianza a parte assieme a quella di una sua compagna di sventura. Anche loro se la sono cavata con un grande spavento..

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