di Daniele Cibruscola FOLIGNO – Dati alla mano* – e ipotizzando un paniere di beni comune – abbiamo confrontato il portafogli della signora Bizzarri, consumatrice “media” del Folignate, con quello della signora Cesaretti, sempre del Folignate ma con un occhio più attento al rapporto qualità/prezzo dei prodotti con cui riempire la busta della spesa. Nel concreto, per la prima utilizzeremo il prezzo medio dei prodotti “specifici” (per singolo bene) più scelti dai consumatori, mentre per la seconda supporremo l’acquisto di 5 articoli a prezzi minimi, 5 massimi e 5 medi. Gli articoli del paniere (quindici) sono quelli che inevitabilmente finiscono per riempire, ogni settimana, le borse di tante presone in tutta Italia. Ecco allora, che se la sig.ra Bizzarri per acqua, pasta, caffè, detersivo in polvere e carne di bovino, spenderà in tutto 25.99 euro (rispettivamente 0.23, 0.51, 2.52, 12.88, 9.85), la sig.ra Cesaretti – preferendo prodotti dai prezzi più contenuti – pagherà nel complesso solo 8.26 euro (0.09, 0.29, 0.74, 3.78, 3.36). Quest’ultima poi però, puntando sulla qualità di certi prodotti e andando ad acquistare al prezzo maggiore sul mercato bastoncini di pesce, pane, biscotti, prosciutto cotto e lattuga, spenderà 34.93 (3.84, 3.66, 3.28, 20,90, 3.25). Per gli stessi articoli invece, scegliendo come sempre quelli mediamente più acquistati, la sig.ra Bizzarri alleggerirà il proprio portafogli di 28.34 euro (3.31, 1.82, 3.09, 18.27, 1.85). Infine, se per olio, patate, mele, latte e caciotta, la sig.ra Cesaretti – acquistando prodotti a prezzi “medi” – pagherà 20.11 euro (rispettivamente 5.69, 1.08, 1.67, 0.85, 10.82), la sig.ra Bizzarri dovrà sborsare 21.22 euro (5.91, 1.21, 1.90, 0.99, 11.21). A conti fatti, e a busta riempita, le due donne almeno per qualche giorno mangeranno gli stessi prodotti. A conti fatti, e portafoglio più leggero, la consumatrice “media” (per la tipologia di prodotti scelta) avrà speso in tutto 75.55 euro, mentre la signora Cesaretti soltanto 63.30. A fronte di un po’ più di attenzione a ciò che finisce nel carrello quindi, uno scarto superiore a 10 euro. Il primo modo per combattere l’incessante aumento dei prezzi? Almeno a Foligno, la ricetta, sembra essere l’accortezza. *fonte: Osservatorio Regionale dei Prezzi.

Condividi