Ambiente - In Italia 8 Comuni su 10 sono a rischio dissesto. Male l'Umbria
ROMA - In Italia 8 comuni su 10 sono a rischio idrogeologico. In tutto sono 6.633 (82%). E in ben 5 regioni il 100% del territorio e' in pericolo. Questo il quadro fornito dal rapporto 'Ecosistema Rischio 2011' fatto da Legambiente in collaborazione con la Protezione civile, l'indagine che prende in considerazione le attivita' realizzate dai comuni contro il dissesto idrogeologico.
Secondo il dossier sono interamente a rischio, oltre alla provincia autonoma di Trento, anche Calabria, Molise, Basilicata, Umbria, Valle d'Aosta (Marche, Liguria al 99%; Lazio, Toscana al 98%). Il resto d'Italia non scende comunque al di sotto del 56% di rischio nel Veneto. Dall'indagine emerge che quest'anno nessun comune raggiunge la classe di merito 'ottimo' sulla mitigazione del rischio idrogeologico.
I piu' virtuosi - per aver delocalizzato, per aver svolto manutenzione, opere di difesa idraulica e messa in sicurezza, per aver predisposto Piani d'emergenza e averli divulgati - sono Peveragno (Cn), Endine Gaiano (Bg) e Senigallia (An). Le 'maglie nere' vanno invece a Bagnoli Irpino, Moschiano e Quindici (Av), Castelmassa (Ro), Biccari (Fg), Garessio (Cn), Sannicandro di Bari (Ba), Monterosso Calabro (Vv).
Fanalino di coda, Lagnasco (Cn). In questi comuni le cose non vanno bene soprattutto perche' e' presente una ''pesante urbanizzazione'' e non sono state avviate sufficienti attivita' per la mitigazione ne' sul versante della manutenzione del territorio ne' su quello dell'organizzazione di un efficiente sistema comunale di Protezione civile.
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