TERNI - Sono una cinquantina le richieste di costituzione di parte civile presentate nell'ambito del processo, aperto questa mattina presso il tribunale di Terni, relativo al rogo avvenuto il 2 luglio 2009 alla Ecorecuperi di Vascigliano di Stroncone.

Quattro le persone imputate, accusate dalla procura di aver minimizzato i rischi per la salute e per l'ambiente dovuti alla diossina che sarebbe stata sprigionata dalle fiamme: il sindaco di Stroncone, Nicola Beranzoli, l'imprenditore Terenzio Malvetani, il direttore dell'Arpa provinciale Adriano Rossi e il titolare della Ecorecuperi, Massimiliano Scerna. A loro vengono contestate, a vario titolo, le accuse di incendio colposo, commercio di sostanze adulterate e contraffatte e falsita' ideologica commessa in atti pubblici.

A presentare le richieste di costituzione di parte civile, oltre al ministero dell'Ambiente e a quello dell'Interno (per conto dei vigili del fuoco che sul posto fecero oltre un centinaio di interventi), a Legambiente e ad alcune associazioni dei consumatori, sono stati in particolare cittadini, allevatori e agricoltori della zona di Vascigliano. Contestualmente, alcuni legali di parte civile hanno anche richiesto la citazione, in qualita' di responsabili civili, del Comune di Stroncone, dell'Arpa, della Regione dell'Umbria e della curatela fallimentare della Ecorecuperi, mentre e' stata preannunciata la richiesta di sequestro conservativo dei beni dei quattro imputati e dei responsabili civili. L'udienza e' stata rinviata al 13 marzo prossimo, quando il tribunale dovra' decidere sulle istanze presentate.

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