di Daniele Ciri

FOLIGNO - Cinque punti sotto. A poco meno di un mese dall'apertura del mercato di riparazione, il Foligno vede ancora buio davanti a sè. Il motivo è tutto nella classifica che, settimana dopo settimana, non accenna a migliorare. Nonostante questo ciò che sembra migliorare, confermando una tendenza già evidenziata contro il Monza, è invece il gioco. Vivo, efficace e veloce.

La squadra c'è, almeno per quanto riguarda l'apporto di determinazione e fiducia, così come ci sono i frutti del lavoro di Pagliari, sicuramente più succosi rispetto alla primissima parte di stagione. Non ci sono invece le idee giuste per concretizzare tanto volume di azioni e occasioni. Anche a Taranto, come già accaduto in passate e analoghe circostanze, i biancazzurri hanno più volte avuto la palla buona per gonfiare la rete avversaria, senza però trovare mai la zampata vincente. Il colpo risolutivo. L'assenza di Guidone, piombata proprio nel suo momento migliore, è sicuramente un alibi valido, ma come ha più volte ricordato anche Cherubini, la penuria di uomini nel reparto avanzato rimane un problema da affrontare nel minor tempo possibile.
A patto che nel frattempo la distanza tra il Foligno e la penultima, il Pavia, non diventi da qui a gennaio più consistente.

In attesa che le prossime giornate svelino quindi prospettive sia di classifica che di mercato, a cominciare già dalla sfida casalinga che i falchetti affronteranno domenica contro il Carpi, quella tornata da Taranto è una squadra che ha dimostrato comunque di avere buone carte da giocare, nel collettivo come nei singoli.
Funzionano, ad esempio, le coppie centrali. A centrocampo il duo Papa - Menchinella ha dato ancora una volta solidità alla manovra, con il primo tornato ad esprimersi con continuità sui livelli che gli competono. In difesa stesso discorso per Cotroneo e Galuppo: i due hanno trovato affiatamento e feeling e si vede. Non a caso la squadra gira meglio, con maggiore sicurezza.

Altre conferme sono arrivate da Petti, più che discreto sia in fase difensiva che offensiva, e dal solito Zandrini, sempre presente nelle poche volte in cui è stato chiamato in causa.

Qualche discorso in più invece lo meritano Cavagna, Tattini e Coresi. E' inutile negarlo, sono i giocatori di maggiore qualità della rosa, gli uomini ai quali il Foligno e Pagliari chiedono le idee per arrivare a far male. Eppure qualcosa deve essere registrato, per non lasciare che le gambe girino a vuoto insieme alla squadra.
Premesso che non sarebbe male vedere la domenica ciò che viene provato in settimana, se non altro per lasciare che i giocatori abbiano la possibilità di crescere maturando consapevolezza e affiatamento senza farli girare in campo come trottole (Coresi l'abbiamo visto quest'anno in ogni parte del campo, in avanti e dietro le punte, a destra e a sinistra), forse è arrivato il momento per Pagliari di capire una volta per tutte qual è l'idea precisa su come farli giocare insieme prima e su chi far giocare dei tre poi. Già perchè se Eta Beta dimostra di avere tanti colpi in canna e se i fatti dicono che il Foligno migliore si è visto con Tattini messo ad agire dietro alle punte, da Cavagna ancora si attendono giocate e gol. poco importa se segnati o fatti segnare.  

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