PERUGIA - C’è grande attesa per il secondo concerto del festival “GUITARRA. LA VOCE DEL SUBLIME”, manifestazione dedicata alla chitarra classica, promossa e organizzata dalla Provincia di Perugia.
Sabato 3 dicembre 2011, alle ore 18, a Perugia presso il Teatro del Pavone, è la volta del chitarrista scozzese Paul Galbraith, che si presenterà con il suo innovativo strumento ad otto corde.
L’artista è considerato una delle vette dell'arte interpretativa raggiunte oggigiorno con la chitarra classica.

Il programma del concerto prevede: di SYLVIUS LEOPOLD WEISS, Passacaglia – di PAUL HINDEMITH, Harp Sonata e Mäßig schnell, Lebhaft, Lied: sehr langsam – di JOHANN SEBASTIAN BACH, 6th Cello Suite BWV 1012 in D e Prélude, Allemande, Courante, Sarabande, Gavotte 1&2, Gigue – di ROBERT SCHUMANN, Arabesque – di FRANZ JOSEPH HAYDN, Sonata Hob. XVI 29 in F (trans. G) e Moderato, Adagio, Tempo di Minuetto.

L’evento è ad ingresso libero, fino ad esaurimento posti ma, visto anche il successo del primo appuntamento con il teatro al completo, con spettatori anche provenienti da fuori regione, è consigliabile la prenotazione al numero 335 1992770 (orario d’ufficio), messo a disposizione dalla Provincia di Perugia.

Il segno che più contraddistingue la particolarità della ricerca di questo musicista è l'insolita postura adottata progressivamente nel corso degli anni: Galbraith tiene la sua chitarra verticale, appoggiata ad un puntale con posizione analoga a quella di un violoncello.
Anche l'aggiunta di due corde alle sei tradizionali amplia il campo della tessitura più tradizionale permettendogli l'esplorazione di repertori insoliti.

Paul Galbraith
Nato in Scozia e allievo del direttore d’orchestra, pianista e filosofo greco George Hadjinikos, Paul Galbraith si rivela precocemente a soli 17 anni, quando viene premiato con la Medaglia d’Argento al Segovia International Guitar Competition: lo stesso Segovia, che era presente, definì ‘magnifica’ la sua esecuzione, inaugurando la brillante carriera del giovane Galbraith. L’episodio costituì infatti l’inizio di una intensa attività concertistica, che lo portò ad esibirsi accanto alle maggiori orchestre britanniche ed europee, tra cui la Royal Philarmonic, la Chamber Orchestra of Europe, la BBC Philarmonic, la Scottish Symphony Orchestra, la English Chamber Orchestra, la BBC Scottish Orchestra, la Scottish Baroque Orchestra, l’Ulster Orchestra, la Hallé Orchestra e la Scottish Chamber Orchestra. Ha tenuto concerti nelle sale più prestigiose, negli Stati Uniti con la Moscow Chamber Orchestra, a Praga con la National Chamber Orchestra of Chile, e in numerosi paesi europei (Italia, Grecia, Spagna, Norvegia, Ungheria), in Cina, Brasile, India e Canada. Inoltre è stato protagonista di trasmissioni radiofoniche per la National Public Radio e ha ricevuto recensioni lusinghiere dalla critica specialistica, tra cui un memorabile elogio sul New York Times. Negli ultimi anni è stato invitato negli Stati Uniti e in Europa, sia in veste di solista che con orchestra: nel marzo 2003 con il St. Petersburg String Quartet ha presentato la prima esecuzione assoluta della Rhapsody for Guitar and String Quartet, commissionata appositamente al compositore georgiano Zurab Nadarejshvili.

La particolarità del suo approccio allo strumento prende forma per la prima volta nel 1989, al Festival di Edinburgh: Galbraith adotta sulla chitarra, progettata in collaborazione con il liutaio inglese David Rubio, un puntale metallico simile a quello utilizzato nel violoncello, e provvede all’aggiunta di due corde supplementari, l’una all’acuto e l’altra al grave, ampliando enormemente le possibilità dello strumento e ponendosi come un’avanguardia di primissimo piano nell’esplorazione di nuove sonorità, distinguendosi altresì per uno stile del tutto originale.

L’incisione dell’edizione completa delle Sonate e Partite per violino, effettuata da Galbraith nel 1998, gli è valsa la nomination al Grammy Awards per il miglior album solista: l’edizione, in 2 cd, è stata scelta dalla Gramophone Magazine come una delle migliori realizzazioni dell’anno, definita ‘pietra miliare’ dell’interpretazione chitarristica, ed è stata recensita con quattro stelle nella rivista Stereo Review.
Paul Galbraith ha vissuto in Malawi, in Grecia, a Londra e per 13 anni in Brasile, dove ha fondato il Brazilian Guitar Quartet, nel quale si è esibito fino al 2003.  

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