Immaginario - Ieri sera il primo omaggio alla televisione e alla radio di Arbore
PERUGIA - Un pubblico molto divertito ha accolto ieri pomeriggio (22 novembre) il grande ospite di questo finale di IMMaginario 2.0. Quando c’è un maestro come lui è inevitabile che si parli di buona radio e di buona televisione.
Per questo il “non festival” perugino ha scelto come protagonista principale della sezione TV Renzo Arbore, rendendo omaggio alla sua carriera radiotelevisiva attraverso una rassegna dal titolo “Arbore indietro tutta”.
Il primo incontro dedicato ad Arbore, dal titolo “Arborigeni e Arboriani: Alto Gradimento”, si è svolto presso il Teatro Morlacchi. La tv e la radio di Arbore hanno da sempre rappresentato un modello da tutti citato e così poco seguito. Ed Arbore ha dialogato su questo ed altro con compagni di viaggio e amici come Gegè Telesforo, Maurizio Ferrini, Marisa Laurito, Mario Marenco, Ugo Porcelli e Monica Nannini.
IMMaginario 2.0 vuole raccontare il passaggio dalla cultura analogica alla cultura digitale, soffermandosi sul punto di crisi e raccontando l’involuzione della tv generalista. Indagando, mostrando e presentando la tv e la radio di qualità prodotta in questi anni, chiedendosi perchè sia stata deliberatamente riposta con l'aiuto dei protagonisti, degli autori, degli operatori partendo in particolare da un personaggio come Renzo Arbore, personaggio che ha segnato la radio e la tv di questi anni, innovando, sperimentando e creando modelli unanimemente indicati come paradigma qualitativo e chissà perchè (o forse si sa benissimo) rigorosamente evitati (Arbore ormai fa il musicista di professione) o malamente scopiazzati.
Quale migliore viaggio di quello attorno all’universo creativo di Arbore per capire qualcosa di più della radio e della tv di oggi e forse di domani, di cui Arbore è assoluto riferimento.
Prezioso e divertente è stato allora il contributo, tra ricordi e vecchie gag, di alcuni collaboratori di storici programmi come “Quelli della Notte”, “Indietro Tutta”, “Doc”, “Alto Gradimento”, ovvero le grandi ed insuperate esperienze radiotelevisive di Arbore. Tra le sue tante professioni, infatti, quella di “talent scout” è stata molto importante.
“Spero sia una rimpatriata e non una commemorazione”, scherza Arbore dal palco salutando il suo pubblico perugino, visto anche che da poco è diventato cittadino onorario di Perugia (anche il sindaco di Perugia Wladimiro Boccali, che gli ha consegnato alcuni mesi fa l’onorificenza, era presente al Morlacchi per salutare Arbore), oltre ad essere da anni, come ha ricordato il giornalista Marco Molendini (moderatore dell’incontro), presidente della Fondazione Umbria Jazz.
“I nostri programmi – ha detto Arbore – erano tutti basati sull’improvvisazione e non abbiamo mai fatto satira”. “Oggi la tv – ha aggiunto – è diventata tv industriale, legata in maniera stretta al commercio e all’auditel. Per questo si esita a sperimentare e a cercare idee, non si dà peso all’invenzione e all’estro. Oggi preferisco fare solo interventi in trasmissioni minori e soprattutto satellitari”.
Parlando di Arbore, lo storico produttore di tutti i suoi programmi, Ugo Porcelli, ha sottolineato: “Le sue idee andavano inevitabilmente realizzate come lui le aveva pensate”.

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