Apocalisse: la mutazione corre sul filo
di Catmilla
La fine del mondo è vicina e i segni sono già tutti leggibili nello Zodiaco mutante di Miguel Angel Martin. Per la seconda volta nel giro di tre anni la galleria Miomao porta a Perugia il trasgressivo illustratore spagnolo, “censurato” e poi assolto da una sentenza che nel Belpaese ammette ora la divulgazione di tutta la sua opera. Sesso, violenza e criminalità è il mix ad alto tasso di provocazione che ha urtato la sensibilità di molti senza mettere in discussione la stima dei fan che sono andati aumentando negli anni.
L’umanità non è una visione per stomaci deboli. E l’orrore nasce proprio dalla “serenità” con la quale, invece, è ammessa la convivenza con la violenza. Una che lascia tracce su “Brian the brain”, il pluripremiato personaggio bambino, nato senza calotta cranica perché la sua mamma si è sottoposta ad esperimenti con gli ultrasuoni.
Sprofonda nel disordine anche quell’umanità condannata a scomparire da una profezia Maya nel “calendario apocalittico” pubblicato da Nicola Pesce editore – con il quale l’artista ha intrapreso una collaborazione per l’Italia - presentato a Perugia. Ma non c’è panico, solo certezze. Come quelle ispirate dallo stile grafico di Martin “preciso e sicuro”. O dai colori - “mai il verde” - degli acquarelli semplici usati che ricordano un po’ Disneyland. Colori introdotti nelle pubblicazioni dell’illustratore da “Giorni felici” pubblicato da Coniglio editore.
Allegramente colorata è anche quella maschera a gas protagonista di una copertina di “Snuff 2000”, edito da Topolin edizioni che è diventata il logo dell’artista spagnolo. Il percorso dell'illustratore spagnolo fino al calendario in mostra alla Galleria Miomao di Perugia, dal 5 al 26 novembre, è lastricato di storie pesanti raccontate senza ammiccamenti. Ne affiorano feticci e immagini che mantengono vive le contraddizioni, specchio fedele di una realtà senza istruzioni per l’uso.
Del resto l’aspirazione dell’arte - come ha riferito l’autore stesso durante il vernissage del 5 novembre scorso - non è quella di indicare la via ma di educare alla sensibilità. Una sensibilità spesso offuscata dal sovraccarico di immagini e assuefatta alla violenza insita nelle categorie del vivere. Ed incapace di azione. Figuriamoci di reazione. Ed è qui che entra in gioco Miguel, non senza una generosa dose di ironia. Bene prezioso nello zodiaco mutante.

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