La centralità della Medicina Interna
PERUGIA - Manca una settimana esatta all’evento più importante dell’anno organizzato da Fadoi Umbria, appuntamento che si ripete con cadenza biennale e che dunque risulta molto atteso dagli esponenti della Medicina Interna e dagli operatori del settore sanitario.
Il 25 al 26 Novembre 2011 presso il Relais Borgo Brufa si ritroveranno circa trecento tra medici ed infermieri che aderiscono alla Fadoi (Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti) e alla Anìmo (Associazione Nazionale Infermieri Medicina Interna Ospedaliera).
Rivolgendosi ai colleghi, Carlo Nozzoli, presidente nazionale della Fadoi ha detto: «Mi sembra assolutamente necessario ritornare a puntualizzare il ruolo della medicina interna nei nostri ospedali, anche alla luce della grave crisi economica che investe il mondo intero. E’ indubbio che tale crisi si riflette pesantemente e ancora di più si rifletterà nei prossimi mesi, sul nostro sistema sanitario con tagli sul personale e sulle attività. In questa situazione la medicina interna può e deve costituire per i nostri enti regolatori e per i nostri amministratori un valore aggiunto per la sua trasversalità, la sua capacità di farsi carico a trecentosessanta gradi delle problematiche dei pazienti e di garantire una continuità assistenziale durante il percorso ospedaliero. La Medicina Interna, in quanto specialità della complessità, è oggi in grado di far fronte alle problematiche dei nuovi pazienti che si ricoverano nelle aree mediche dei nostri ospedali, pazienti affetti da multimorbidità, anziani fragili e complessi».
Il continuo incremento della vita media comporta di conseguenza l’aumento numerico di sindromi e di malattie che hanno una pluralità di concause da tenere presenti, d’altra parte i posti letto dei vari reparti sono quelli individuati molto tempo fa quando ancora non si era posta al centro dell’attenzione la Medicina Interna come principio della diagnosi nel rapporto medico-malato.
Temi prioritari che sono tenuti in primo piano anche dalla presidente Fadoi Umbria Oriana Garognoli che ha aggiunto: «Come è noto la Medicina Interna ricopre oggi nell’ambito ospedaliero un ruolo di grande importanza. E’ il luogo dove si fa la diagnosi dove si capisce cosa ha il paziente, ma è anche il luogo dove un malato che ha la polmonite, il diabete e lo scompenso cardiaco può essere curato meglio per l'approccio "olistico" che l’internista gli sa dedicare. Il ruolo è prioritario nella visione globale del paziente, ad esempio la classica rottura di un femore in un anziano che è sempre accompagnata da altre problematiche ha bisogno della consulenza e spesso della gestione internistica nel postoperatorio. D’altra parte i posti letto ed il personale sanitario nelle Medicine Interne dovranno essere riconsiderati e ridistribuiti in base all'esigenze che l'aumento della vita media e le comorbilità ad essa associate richiedono.
Delle novità sui temi come l’interazione tra i farmaci nella pratica clinica, l’approccio al paziente oncologico con febbre o il paziente diabetico anziano, ad esempio, parleranno gli illustri relatori come il prof. Lucio Patoia, il prof. Giampaolo Bucaneve, il prof. Ildo Nicoletti ed il prof. Elvio Vignai tratteranno nel simposio che chiuderà i lavori del convegno.

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