CHOCABECK: Caffè, Zucchero, latte (quasi versato)
di Aurora Caporali
PERUGIA - “Non si piange sul latte versato” così si suol dire, ma l'esordio del tanto atteso concerto di Zucchero Fornaciari non è stato dei più riusciti: dopo la prima canzone, infatti, una barella ha portato via una ragazza, pare si chiamasse Silvia, e Zucchero ferma il secondo pezzo, iniziato da qualche secondo, per un “problema tecnico”... il gobbo non funzionava più...
Passano dieci minuti e sul palco solo i tecnici... ne passano venti, ancora niente... passa mezzora... quaranta minuti e finalmente la band torna sul palco: “Non ho mai avuto un pubblico così paziente” esordisce furbescamente il Fornaciari, “adesso riprendiamo da dove ci eravamo lasciati” e con il suono della domenica ricomincia a suonare, così... in nonchalnce.
Dopo tutti i pezzi dell'album “Chocabeck”, che dà nome a tour, il cantautore pensa di risarcire il pubblico perugino per il lapsus iniziale e annuncia “Da buon contadino saldo i debiti... quindi canto di più... da adesso inizieremo a improvvisare i pezzi del vecchio repertorio, per questo pubblico canterei tutta la notte..”.
Da Funkytarro a Indaco dagli occhi dal cielo Zucchero si è scatenato concludendo con un saluto a dir poco plateale dal suo palco a forma di scrigno che si è chiuso su tutta la band.
Una prova di grande musica e di grande rispetto per il pubblico, indubbiamente un artista con cui sarebbe a dir poco eccezionale prendere “un cappuccino”...

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