di Gino Goti

PERUGIA - Non sempre, come dice il proverbio, ognuno è profeta in patria. Così anche per i prodotti alimentari: olio, vino, pane, frutta, verdura. Eppure si parla, quasi ogni giorno, di pretendere, di cercare generi di prima necessità – gastronomica – a kilometro zero. Ma spesso manca l'informazione o la ricerca di questi prodotti. E ben vengano allora Cantine Aperte, Frantoi Aperti, Orti Aperti e così via. Se non altro servono ad informare e a ottenere successi, anche economici, con denaro fresco, vicino di casa. In un frantoio del perugino si è tenuta una iniziativa legata alla cultura, alla civiltà etrusca con il titolo “bruschetta etrusca”, perchè il frantoio, lo scorso anno, ha prodotto e sperimentato una serie di olii aromatici con peperoncino, limone, salvia, rosmarino proprio macinati insieme con le olive e non per infusione. Quello al limone era proprio quello che ci voleva per condire uno dei piatti della Cena del Lucumone organizzata dalla Pro Ponte per la consegna dell'”Etrusco d'oro”.

E sia Filippo Timi lo scorso anno che Enrico Vaime nel 2011(i primi due destinatari del premio) hanno apprezzato sia il premio che il condimento. La “bruschetta etrusca” è stato un successo: molti hanno scoperto un antico frantoio proprio leggendo sui giornali l'annuncio della simpatica manifestazione, hanno apprezzato l'olio DOP (uno dei primi 20 al mondo) e hanno apprezzato anche il pane utilizzato, un prodotto speciale adatto per la bruschetta, sia...etrusca che tradizionale, chiedendo da dove venisse: da Ponte San Giovanni è stata la risposta tra il meravigliato e il soddisfatto di chi era addetto ad affettare il brutto – ma buono – filone! Due scoperte cui si è aggiunto il tocco culturale di un poeta perugino, Gian Paolo Migliarini, invitato in frantoio a leggere e a dire alcune delle sue brevi ma divertenti poesie in lingua perugina. Anche lui è stata una scoperta per molti di coloro che gustavano la bruschetta. Una signora ha avuto il...coraggio e la soddisfazione di dire: “E' la prima volta che vedo un poeta dal vero”.

Migliarini ha tirato fuori dal suo borsello il suo ultimo libro “Le tre fatighe” e lo ha donato, con dedica, alla signora. E certamente nella sua prossima raccolta o meglio “fatiga”, troveremo dei versi sulla visita al frantoio, sulla bruschetta e sulla signora che ha scoperto un poeta...vivo.

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