MAGIONE - La giuria della prima sezione del premio letterario nazionale Vittoria Aganoor Pompilj che premia pubblicazioni di carteggi e corrispondenze, promosso dal Comune di Magione (PG), ha assegnato il primo premio al volume Antonio Fogazzaro – Giuseppe Giacosa, Carteggio (1883-1904), a cura di Oreste Palmiero, con presentazione di Fabio Finotti, Vicenza, Accademia Olimpica, 2010, pp. 414., con la seguente motivazione:

“La pubblicazione del carteggio Fogazzaro-Giacosa, curata in modo egregio da Palmiero anche da un punto di vista filologico, se da un lato fornisce un prezioso contributo alla conoscenza di un periodo storico letterario importante, la transizione tra Otto e Novecento, dall’altro ha in sé un elevato valore umano e letterario.

Anche a distanza di oltre un secolo, il carteggio conserva intatta la sua forza performante, grazie alla capacità dei due interlocutori di esprimere in modo immediato idee e sentimenti e grazie alla capacità del curatore Palmiero e di Fabio Finetti che ha scritto la presentazione (Giacosa e Fogazzaro. Crisi della “letteratura” e modernità) di costruire con i loro interventi di commento un ponte tra il lettore di oggi e i letterati di ieri. Procedendo nella lettura diretta dello scambio epistolare, il lettore scopre il progressivo maturare di una amicizia che porta i corrispondenti a passare dalla firma formale, con nome e cognome, ai familiari “Pin” e “Toni”, nonché a graduali confessioni di tipo economico, legate alla diversa situazione di Fogazzaro, ricco possidente, e Giacosa, ‘scrittore a cottimo’.

Ma per Giacosa, Fogazzaro, come ben indicato da Finetti, oltre che un amico è un “ideale compagno di strada nella ricerca di una forma ‘moderna’. Una forma liberata dalle convenzioni sentimentali e dalle pretese “letterarie” della “tradizione”; ed è anche grazie al colloquio con Fogazzaro che Giacosa “matura una riscoperta del ‘sentimento’ sempre più lontana del melodrammatico ‘sentimentalismo’ ottocentesco, congiunta invece al tema della solitudine, del fallimento, del silenzio, e alla volontà di rinnovare la lingua, lo stile della recitazione, le strutture narrative del teatro contemporaneo. Pertanto, il valore del carteggio travalica il ristretto orizzonte ‘amicale’ ed esce dall’ambito puramente biografico: la lettura di questo volume di lettere disegna infatti un sistema letterario di fine ottocento che travalica i generi letterari e le correnti ( decadentismo, idealismo, naturalismo) per mettere al centro direttamente una costellazioni di autori fra loro sodali, al di là del genere letterario da essi esercitato: oltre a Giacosa e Fogazzaro, Arrigo Boito, Verga, De Amicis, Carducci ( ammirato da Giacosa e non da Fogazzaro), D’Annunzio (guardato con sospetto da entrambi).

Va infine segnalata anche l’importante opera di controllo condotta da Palmiero sulla parte del carteggio già pubblicata e qui riedita, emendando gli errori di trascrizione e di datazione individuati in precedenti pubblicazioni”.

Siamo in presenza di un carteggio cospicuo, ben trecento lettere, scambiate nell’arco di un ventennio tra due protagonisti della letteratura dell’età umbertina. Un’amicizia intellettuale che si affina via via fino a diventare fraterna tra uno scrittore di successo (che D’Annunzio si sforzava sprezzantemente di esorcizzare: «Fogazzaro? Il est de Vicence») molto amato dal pubblico e soprattutto delle “sue lettrici” e il commediografo piemontese che veniva affinando la sua arte, facendosi interprete delle inquietudini presenti nella società borghese del tempo (portato al successo in Italia da Eleonora Duse e a New York da Sara Bernhard). Entrambi impegnati nella società civile: Fogazzaro a Vicenza in attività filantropiche e culturali (Accademia Olimpica, Biblioteca Bertoliana, Società del Quartetto) e a Venezia all’Ateneo Veneto, all’Istituto Veneto di scienze, lettere ed arti, e nei Cenacoli romani e milanesi; Giacosa a dirigere dal 1895 la Società degli Autori, esercitando la professione di giornalista e dirigendo nel 1901 «La Lettura», importante supplemento de «Il Corriere della sera».

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