PERUGIA - Dopo Nocera Umbra è toccato alla Valtopina. A seguito delle indagini che nel 2009 portarono al sequestro di un'area del nocerese confinante con la Valtopina, si è giunti oggi ad un'altra e triste risoluzione: il sequestro di un intero borgo.

A Giove di Valtopina sono stati messi i "sigilli" venerdì scorso per ordine del Gip di Perugia, che ha dato disposizione a procedere alla Guardia di Finanza. Risultato: 55 unità abitative per un valore complessivo pari a circa 5 milioni di euro.

AI sequestro attuale si è giunti in conseguenza delle indagini svolte dalle Fiamme Gialle e dagli esiti delle consulenze tecniche disposte dall’A.G. inquirente che hanno evidenziato gravi irregolarità nell’attività edificatoria per lo più attinenti a violazioni alle disposizioni normative previste per l’edificazione in zona sismica. Una pista lunga due anni che prese il via con i successivi approfondimenti svolti dalle fiamme gialle sul caso dei rifiuti depositati nella discarica abusiva di Nocera e provenienti da un cantiere utilizzato per la ricostruzione post-terremoto dell’intero borgo di Giove.

La fase successiva delle indagini, culminata con i sequestri odierni, è stata mirata ad individuare l’effettivo e regolare svolgimento dei lavori di ricostruzione post-sisma del borgo di Giove attraverso l’analisi della documentazione acquisita, anche con l’ausilio di consulenti tecnici che, in conclusione, hanno avvalorato le ipotesi investigative dei finanzieri della Compagnia di Foligno confermando le svariate criticità di progettazione e realizzazione con conseguente pericolo per l’incolumità pubblica in considerazione del fatto che la zona d’interesse ricade in un’area ad elevato rischio sismico.

A distanza di quasi quattordici anni dallo sgombero delle abitazioni le persone che vi alloggiavano sono ancora sistemate nei container.

 

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