PERUGIA - Non sono, come dice la sinistra umbra, ''episodi isolati'', ma ''si presentano negli ultimi mesi con estrema frequenza'', come ''veri e propri bubboni di un sistema di potere che si sta disfacendo per non aver mantenuto, dal 1995, le promesse di riformare la politica in Umbria'': cosi' il Pdl del consiglio regionale sulle inchieste che stanno interessando esponenti a vari livelli del Partito democratico locale.

In una conferenza stampa convocata sabato scorso sul tema della questione morale, stamani a Palazzo Cesaroni la portavoce dei gruppi Pdl e Lega Nord, Fiammetta Modena, il capogruppo Pdl, Raffaele Nevi e gli altri consiglieri hanno chiesto che delle varie vicende ''si parli in una seduta straordinaria del consiglio regionale dell'Umbria''.

E' stata la Modena a ricordare che ''sabato scorso ben nove giornali nazionali, di varie tendenze politiche, si occupavano della vicenda Enac e della governatrice umbra Catiuscia Marini. La quale, rispetto a questo impatto mediatico da caso non solo locale ma interamente nazionale, ha preferito affidare prima di tutto a Facebook le proprie reazioni''. Una presidente di giunta, secondo la Modena, ''che, come tutti i 'delfini', non poteva avere un proprio spessore politico e che noi stessi del centrodestra abbiamo aspettato comunque a giudicare: invece esponenti del suo stesso partito non aspettato che qualche mese dal suo insediamento per cominciare a 'spararle' addosso e ad indebolirla''.

Per il Pdl, comunque, ''le vicende giudiziarie che stanno interessando sempre piu' frequentemente in Umbria esponenti del Pd locale - ha ribadito la Modena - fanno dell'Umbria stessa un caso politico 'al contrario' rispetto a quello nazionale, con esponenti della sinistra inquisiti che non si vogliono dimettere''.

Il Pd, ''cioe' i vecchi Ds, Pds e Pci - ha continuato la portavoce del centrodestra - che nel 1995, dopo la tangentopoli di Terni subi' la sconfitta alle comunali di quella citta', sta scontando oggi gli esiti negativi delle mancate riforme che erano state promesse nel corso della stagione dei cosiddetti 'professori' e delle quali, nelle successive legislature della coppia Lorenzetti-Locchi, ci si limito' solo a parlare, restaurando man mano i vecchi assetti. Oggi noi intendiamo dare il via ad una capillare mobilitazione per spiegare che in tutti questi il Pd e la sinistra in Umbria hanno ingannato gli elettori, prima di tutto quelli che per questi partiti hanno votato''.

Per il Pdl, ''oggi dunque il cuore della questione e' il loro fallimento come classe dirigente che e' sempre succeduta a se stessa. L'unico rimedio - ha osservato la Modena - e' l'alternanza di governo come mezzo per 'ripulire' la politica regionale, che e' bloccata da queste vicende e dalle lotte interne al Pd e che non quindi lo slancio per attuare le sempre piu' necessarie riforme''.

''Il giudizio su tutte queste vicende lo devono dare gli umbri'', ha concluso la Modena: ma e' una richiesta di elezioni anticipate? hanno chiesto i giornalisti. ''Se avessero un po' di senso di responsabilita' rispetto ai cittadini, dovrebbero dimettersi e noi del centrodestra saremmo ben contenti di tornare alle urne'', ha tenuto a sottolineare Raffaele Nevi.

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