TUORO SUL TRASIMENO - Partiti nella giornata di ieri, alla presenza degli amministratori locali, i lavori dell’Ater per la demolizione della ex Casa Cardinali a Tuoro sul Trasimeno.

“Dopo tante polemiche, spesso infondate – scrive oggi in un comunicato stampa il capogruppo di ‘Tuoro che vogliamo’ Anchise Baldi - e contrariamente alle italiche consuetudini, alle promesse elettorali sono seguiti i fatti: dove attualmente sorge un rudere, a breve, sorgerà un edificio che strutturalmente, architettonicamente ed esteticamente rispetterà quanto stabilito dagli Enti competenti (in particolare la Soprintendenza ai Beni Artistici)".

"Oltre alla riqualificazione complessiva di un’importante area del Centro, con la costruzione delle case popolari – prosegue Baldi - otterremo anche un importante obiettivo di carattere sociale: in un momento di gravissima crisi economica saranno disponibili per i meno abbienti quattro alloggi".

"Questo duplice risultato sociale ed urbanistico è il frutto della coerenza politica delle forze di maggioranza che pur accettando sempre, se leale, il confronto, non hanno mai ceduto alle “sparate” demagogiche e poco lungimiranti di qualcuno. Si aggiunga poi che quest’opera di riqualificazione del Centro Storico di Tuoro sarà pressoché interamente finanziato dai contributi regionali, pertanto non graverà minimamente sulle casse comunali e sui cittadini di Tuoro". 

"La vicenda ex Casa Cardinali, lo diciamo con un pizzico di orgoglio, è un esempio di Amministrazione equilibrata che ha saputo costruire, riqualificare, aiutare senza aumentare le tasse e con i magri bilanci (grazie alle politiche di Tremonti) a propria disposizione".

"Chi ha, fino ad oggi, remato contro questa importante opera pubblica dovrebbe chiedersi se le, a volte, violente campagne contro l’attuale Amministrazione abbiano realmente contribuito al benessere e alla serenità della nostra Comunità o se, viceversa, non abbiano fatto altro che creare un clima di ostilità in alcuni dei nostri concittadini nei confronti di un’opera pubblica di cui beneficeremo tutti: chi vi abiterà e chi finalmente non vedrà più un fatiscente rudere vicino alla Chiesa di Santa Maria Maddalena. Ringraziamo tutti i nostri concittadini che anche nei momenti di difficoltà ci hanno incoraggiato e motivato ad andare avanti”.

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