di Nicola Bossi

Passignano sul Trasimeno - Il lutto cittadino ha fatto calare le serrande di negozi e bar. Il Lago Trasimeno è piatto, silenzioso. Tutto un paese, Passignano sul Trasimeno, sembra aver scelto la via del silenzio per rispettare l'ultimo saluto in Chiesa al piccolo Jacopo, morto dopo un'agonia di diverse ore dentro l'auto del padre che, per una dimenticanza fatale, non si era accorto della sua presenza e quindi si era recato come sempre al lavoro: al club velico. Jacopo è ormai soltanto una foto sorridente adagiata sull'altare della chiesa cittadina. Il padre, Sergio, non parla ma trova la forza ancora di sorreggere la moglie, Eva che si dispera perchè non ci vuole credere a quella morte così assurda, così irreale seppur realissima.  "Tanto prima o poi si sveglia'': afferma rivolgendosi alla piccolissima bara bianca portata da quattro familiari. Il parroco della parrocchia di San Cristofano mette "Jacopo tra gli angeli del Paradiso". Ma questo non consola nessuno a Passignano.

Lo stesso Don Giovanni Pollini ammette pubblicamente che "in questo momento il dolore è troppo forte e niente e nessuno potrà cancellarlo". Eva e Sergio si tengono la mano. Non solo sembrano farsi coraggio, ma sentono il bisogno di assolversi da un errore frutto del destino e della vita frenetica di oggi. In mezzo a loro c'è un bambolotto con cui Jacopo giocava per ore nei suoi pomeriggi di infante. Tutto il resto sono fiori, pianti sommessi e una storia assurda.

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PASSIGNANO SUL TRASIMENO - I funerali sono iniziati alle 16. L'ultimo saluto al piccolo Jacopo si sta consumando in questi minuti tra la disperazione dei genitori stretti in un abbraccio pieno di angoscia. Momenti fatti di pianti e soprattutto di urla, come quelli scanditi dalla madre Eva che non riesce ancora a credere all'accaduto. 

''Non puoi stare li' dentro -ripete mamma Eva-, svegliati ti prego. Tanto prima o poi si sveglia''. Il marito, attonito e in silenzio, la sorregge.

Per il feretro arrivato dall'ospedale di Perugia e lutto cittadino per tutta Passignano sul Trasimeno. I negozi hanno abbassato le saracinesche e le bandiere sono a mezz'asta negli edifici pubblici.

Fuori dalla chiesa sono stati appesi dei palloncini bianchi. La bara del bimbo e' entrata in chiesa portata a spalla da quattro persone, seguita da papà Sergio e mamma Eva con la sua mano sempre tesa verso la piccola bara bianca. In chiesa, lilium e rose bianche, mentre sull'altare è stata sistemata una foto di Jacopo sorridente.

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''Questo bellissimo bambino in questo momento si trova tra gli angeli'': e' uno dei passaggi dell'omelia di mons. Piero Rosa, parroco della parrocchia di San Cristoforo, nel corso dei funerali del piccolo Jacopo, a Passignano sul Trasimeno. Mons. Rosa ha ricordato il bimbo - morto a 11 mesi venerdi' scorso, come ''il nostro fratellino, un bambino stupendo''.

''Adesso - ha detto invece don Gianni Pollini, il viceparroco - e' troppo forte il dolore e niente e nessuno potra' cancellarlo. C'erano sogni e progetti, e una vita davanti che Jacopo ha vissuto troppo in fretta perche' correva ed e' arrivato prima in Paradiso, dove aspetta papa' e mamma''. La mamma, Eva, ha seguito parte della cerimonia in ginocchio davanti alla bara, stringendo tra le mani un peluche di Jacopo.

''Amore ti vengo a prendere, ci sono le tue maestre'', ha urlato, fra le lacrime. I genitori del bimbo si sono spesso tenuti per mano. In chiesa, anche una corona di rose bianche, dell'asilo Sacro Cuore, frequentato dal bimbo. Nella parrocchia di San Cristoforo, mons. Piero Rosa aveva battezzato Jacopo quattro mesi fa.

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