PERUGIA - Il gip di Perugia non ha convalidato per una questione tecnica il fermo dei due libici accusati di avere messo in atto azioni violente contro i sostenitori del Governo di Bengasi ma ha subito emesso per loro una misura di custodia cautelare in carcere per il reato di associazione per delinquere contestato dalla procura del capoluogo umbro.

Entrambi rimangono quindi rinchiusi nel carcere di Capanne. Nell'udienza di convalida che si e' svolta stamani, i due libici - difesi dagli avvocati Egidia Guarducci e Alessandro Ciglioni - si sono avvalsi della facolta' di non rispondere.

Il gip ha ritenuto che gli stranieri siano partecipi del presunto gruppo criminale e non organizzatori come ipotizzato invece dalla procura perugina. Ha comunque ritenuto sussistenti gli indizi a loro carico emersi nel corso dell'indagine condotta dalla digos di Perugia e dall'ucigos. Di qui la misura cautelare in carcere.

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