Casa Grifo/ Fedeli accusa la politica di "invasione di campo"
di Marco Casavecchia -
PERUGIA - Alla fine, l'annuncio tanto atteso e per certi versi scontato, è arrivato: fiducia rinnovata a Battistini ed Arcipreti. Quello che era meno atteso, invece, è l'annuncio di Fedeli, per nulla soddisfatto del comportamento della società ma, crediamo, in particolare deluso dal comportamento di Damaschi, dal quale si sente tradito.
La frase riportata sula stampa odierna e a lui attribuita: "Damaschi è stato scorretto, lascio il Perugia", appare quasi un fulmine a ciel sereno per chi, come noi, si sentiva rassicurato in un certo qual modo sul futuro societario ed in particolare sotto il profilo dell'aspetto economico, dalla "pax" ritrovata dopo l'incontro di Bastia, presso lo studio del notaio Biavati.
Probabilmente, in modo ingenuo, abbiamo ritenuto che in quella circostanza molte delle divergenze fossero state appianate; soprattutto credevamo che la questione relativa alla conduzione tecnica e alla scelta del Ds, fosse stata smussata o che almeno fosse stato raggiunto un accordo di massima. Invece ci sbagliavamo ed il procrastinarsi dell'annuncio delle scelte, da parte di Damaschi, trova evidentemente una sua logica in quanto sta accadendo oggi. Le parole di Fedeli sono tanto più pesanti perché accompagnate da una considerazione personale piuttosto grave, se trovasse conferma nello stato delle cose.
Fedeli ha ipotizzato che nella conferma di alcuni personaggi ci sia stata la "longa manus" della politica, la quale avrebbe addirittura "pilotato" Damaschi nelle sue scelte. Sarebbe un duro colpo per la credibilità del Presidente e dell'intero CdA se questo fosse vero. Già in passato la tifoseria si è trovata a dover accettare delle scelte che avevano un amaro sapore "politico
" e quest'anno, alla presentazione della squadra alla Sala dei Notari, qualcuno (Ingrifati su tutti) aveva fatto chiaramente capire, con una aperta contestazione all'indirizzo dei vertici amministrativi, che i politici e la politica non erano graditi ospiti. Oltre a questo ci sono in ballo 50 mila euro che Fedeli sostiene di aver già versato nelle casse societarie, cosa che non avrebbe fatto, a suo dire, se avesse avuto sentore di una riconferma del Ds.
Non è passata nemmeno l'idea, suggerita dal socio forte, di inserire una nuova figura (un DG?) nell'area tecnica - una mossa che, secondo le intenzioni di Fedeli, avrebbe dovuto convincere Arcipreti a togliere il disturbo -. Quindi Fedeli si sente tradito e lanciando strali a destra e a manca se ne va sbattendo la porta. Il Presidente quindi ha deciso da solo, forte della maggioranza in Consiglio, ed ha "imposto" la linea già definita in passato: conferma per entrambi i collaboratori.
Difficile ipotizzare un rientro della "querelle" ed una marcia indietro da parte di Fedeli. Si prospetta quindi la necessità di sostituirlo con un altro socio che rilevi le sue quote e che possa dare una sostanziosa mano, sotto il profilo finanziario, come ci risulta abbia fatto Fedeli in passato e come ha ammesso di aver fatto la scorsa settimana, firmando quest'ultimo assegno da 50mila euro. Ferma restando la buona fede di tutti i protagonisti in campo, sospendiamo ogni giudizio in merito, anche se qualche perplessità sulla conduzione della vicenda ce l'abbiamo.
Certo, Fedeli ha sempre ammesso di nutrire dei dubbi sull'operato del direttore sportivo, in merito alla campagna acquisti e qualche operazione, ad onor del vero, non si è rivelata del tutto azzeccata - Qualche uomo chiamato a fare la differenza, per un verso o nell'altro, non è stato in grado di fornire nessun contributo. Trezzi, Tinazzi, Serrotti, Placentino, Goretti, chi per motivi tecnici, chi per infortuni, chi perché ha disatteso le aspettative riposte in lui, qualche ombra sull'operato del Ds l'hanno gettata.
Qualcuno sussurra anche che gli interventi di mercato successivi siano stati opera del Presidente in persona o di qualche suggerimento esterno - Sicuramente Damaschi, che gode della fiducia di tutto l'ambiente, soprattutto dei tifosi con i quali intrattiene ottimi rapporti, consolidati anche dalla simpatica iniziativa della partita di calcio recentemente disputata nella quale, forte dei suoi trascorsi di portiere, ha difeso la porta degli "Arintignamo", e rafforzati dalla sua disponibilità allo scambio di battute su qualche sito di tifosi o su facebook, non mancherà, crediamo, di fare chiarezza in merito all'accaduto, dando la sua versione dei fatti, rispondendo in modo inequivocabile alle "illazioni" di Fedeli, e gestendo la situazione con saggezza e autorevolezza.
Del resto lo stesso Damaschi è apparso deciso fin da subito nel puntare sui "cavalli" che lo hanno fatto vincere quest'anno, quindi è legittimo che si assuma la responsabilità delle scelte, ci mette la faccia e i soldi e non è poco. Speriamo che l'uscita di Fedeli non risulti troppo penalizzante per le casse societarie, in vista di un improbabile ma sempre possibile ripescaggio in C1 (che Fedeli avrebbe sostenuto volentieri economicamente), che l'esperienza di Fedeli nel calcio professionistico non sia una cosa da rimpiangere e che la campagna acquisti non ne soffra oltremodo. Sarebbe un po' più dura da digerire. Un saluto. MC www.forzaperugia.net

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