Barbara Isidori

 

Le nubi nerissime che ieri si addensavano a Pian di Massiano sono anche oggi ancora lì che minacciano pioggia a catinelle. Franco Fedeli esploso come un ciclone dopo la riconferma del diesse Arcipreti non si sposta di una virgola. Lui e il direttore sportivo insieme non possono coesistere. O lui o l’altro. E visto che Arcipreti si è assicurato un altro anno di lavoro a Perugia è stato il vulcanico Fedeli a lasciare la barca. E nel giorno dopo parla anche il presidente Roberto Damaschi che ieri aveva preferito restare un po’ in disparte. “Sinceramente le esternazioni fatte da Fedeli mi sono giunte in modo inaspettato. Soprattutto perché delle riconferme dello staff tecnico ne avevamo già parlato a suo tempo durante l’ultimo CDA a Bastia e avevamo tutti trovato un accordo di massimo”.


Il CDA della società ne avrà anche parlato ma Fedeli non è stato dello stesso avviso. “I soci erano tutti d’accordo con questa decisione di riconfermare certe figure. Noi abbiamo sempre cercato di decidere in modo unitario ma è logico che quando si sta in gruppo non tutti possono pensarla alla stessa maniera. In quel caso vale la regola della maggioranza. Fedeli avrà anche le sue idee condivisibili ma è il CDA che decide e non altri” ha commentato ancora il numero uno del Grifo.


A questo punto si potrebbe anche pensare di riconvocare il CDA e riparlare di certe questioni che scottano più del fuoco. “Tutte le ipotesi sono possibili anche se le decisioni prese non possono essere rimesse in discussione” ha detto Damaschi “Quello che stavolta andrà evitato è il parlare in modo fuori luogo davanti alle telecamere o attraverso i mezzi di comunicazione. Abbiamo la sede, gli uffici. Quelli sono i posti giusti per trovare una soluzione”.


Fedeli però non mollerà la presa tanto facilmente. Lo ha detto ieri a lettere chiarissime. Si è sentito scavalcato quando invece i patti erano diversi. Damaschi risponde però taglia corto. “Non parlo di questo. Lo farò con lui nei modi e nei tempi giusti”.


Se Fedeli dovesse lasciare la sua mancanza però potrebbe farsi sentire. Soprattutto a livello economico. “Noi tutti preferiremmo di gran lunga che Franco restasse in società. E non solo per una questione economica. Detto questo noi continueremo a portare avanti i nostri programmi con la stessa voglia ed intensità. Noi non abbiamo fatto nulla per mandarlo via”.


In quel niente però c’è anche la conferma del diesse Arcipreti. Molla scatenante per l’uscita di scena di Fedeli. “Noi siamo stati sempre tutti concordi nel voler portare avanti un progetto vincente. Questo significa riconfermare lo staff tecnico e moltissimi giocatori che abbiamo già in rosa. Questa è la via che noi consideriamo più corretta e giusta per la prossima stagione” ha aggiunto il presidente perugino.


Insomma con o senza Fedeli si va avanti senza nessuna cambiamento di rotta. Barra dritta e tesa verso la Second Divisione. “Lo scorso anno ho parlato di raggiungere la Prima Divisione in 3 anni e così sarà. Anzi se potremo farlo con un anno di anticipo ancora meglio. Quando ho detto queste cose non c’erano ancora Fedeli, Cartesio, Biavati e altri. Sapevamo che potevamo farcela come sappiamo che potremo farcela adesso” ha concluso Damaschi.
 

 

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