di Marco Casavecchia

"Momento no, ma quante critiche!". Già, probabilmente se fossimo a Forlì o a Caserta, come sostiene il DS Arcipreti, l'idea di andare in ritiro pur avendo otto punti di vantaggio sulla seconda, farebbe passare per matto qualcuno, ma trovandoci a Perugia, la cosa è apparsa più che scontata a tutti (ed anche auspicata da molti, noi compresi).

La posta in gioco è troppo importante per lasciare che un simile rilassamento collettivo, che sia dovuto ad un calo fisico o mentale poco importa, rischi di compromettere quanto di buono fatto finora. Per quanto attiene alle critiche eccessive poi, non ci sembra che qualcuno tra gli addetti ai lavori o tra gli opinionisti o gli stessi tifosi, sia andato oltre una obiettiva analisi di quanto successo domenica contro la Pianese, per quanto cruda e fastidiosa possa essere risultata alle orecchie di qualcuno.

Aver sottolineato le prestazioni negative di qualche giocatore, o della squadra nel suo complesso, dopo che la stessa ha racimolato la miseria di cinque punti sui dodici disponibili nelle ultime gare disputate al Curi, senza eccessi o manifestazioni palesi di contestazione, è il segnale di quanto il popolo biancorosso ami la propria squadra, ma quando necessario, come un buon padre di famiglia, alza la voce e manifesta il proprio dissenso, per richiamare il figlioletto, che ha commesso qualche marachella, all'ordine. Del resto, appunto, siamo a Perugia e i mugugni sono di casa, ma qui, a differenza di altre piazze, checché se ne voglia, esiste un "passato", che conta eccome.

La storia non si cancella a suon di fallimenti e carte bollate, e quello che campeggia sulle maglie rosse è sempre lo stesso Grifo da oltre cent'anni e più. Il popolo biancorosso lo sa, e pretende che venga onorato da chi indossa quelle maglie, ogni domenica, anche se si hanno otto punti di vantaggio sulla seconda. Un saluto. MC www.forzaperugia.net

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