Svolta in Libia, il Raìs verso la resa. Stretta dell'Europa su petrolio e gas
(da Affari Italiani) -
Secondo il britannico Telegraph le forze fedeli a Gheddafi stanno "cercando di arrendersi" ad Ajdabiya, la città a ovest di Bengasi dove sembra essersi assestata la linea del fronte. Un negoziato sarebbe in corso e la cosa, nota il quotidiano, significherebbe una svolta importante nell'evoluzione del conflitto. Un comandante dei ribelli, l'ex colonello dell'aviazione Ahmed Omar Bani, ha detto che la mediazione è stata affidata a dei mullah locali. "Alcune delle milizie hanno chiesto di arrendersi ma vogliono avere la possibilità di essere lasciati tornare a casa"... Stiamo cercando di negoziare con loro perché siamo quasi sicuri che non abbiano più contatti col loro quartier generale".
LIBIA: EMIRATI INVIANO 12 AEREI, CLINTON: CONTRIBUTO IMPORTANTE
Gli Emirati Arabi Uniti hanno deciso di partecipare con 12 aerei alla missione militare internazionale contro il regime di Muammar Gheddafi. Lo ha rivelato ieri il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, parlando di "un importante contributo degli Emirati per l'applicazione della risoluzione 1973 del Consiglio di sicurezza dell'Onu".
"Questa partecipazione critica degli emirati sottolinea ancora di più l'ampio supporto internazionale alla missione per la protezione del popolo libico", ha spiegato il capo della diplomazia Usa.
LIBIA: VERTICE UE, PRONTI A BLOCCO INTROITI PETROLIO E GAS FONTI ITALIANE: PASSI AVANTI IMPORTANTI SU NODO
I Paesi dell'Unione europea sono pronti ad adottare nuove misure "per impedire che gli introiti derivanti dalla vendita di petrolio e gas arrivino al regime di Gheddafi". Lo riferiscono fonti diplomatiche anticipando cosi' le conclusioni del Consiglio europeo sulla Libia. I Paesi Ue, continuano le stesse fonti porteranno queste ulteriori misure al Consiglio di sicurezza dell'Onu. Fonti italiane fanno rilevare al riguardo che si tratta della posizione espressa al tavolo del summit europeo dalla delegazione italiana, che si era dichiarata disponibile ad accettare nuove sanzioni solamente se nel quadro di una nuova risoluzione delle Nazioni Unite. Le stesse fonti diplomatiche italiane sottolineano, con soddisfazione, gli "importanti passi avanti" registrati verso la condivisione della responsabilita' del flusso dei profughi in arrivo dal Nord Africa. Dal Consiglio europeo dovrebbero infatti arrivare maggiori risorse per sostenere le operazioni Frontex sul versante tunisino.
LIBIA: ALLA NATO IL COMANDO DELLE OPERAZIONI
Al di la dell'accordo formale raggiunto ieri - che affiderebbe alla Nato la gestione della sola no-fly zone - l'alleanza atlantica potrebbe avere in tempi brevi il comando di tutte le operazioni in Libia. Sul terreno la notte è stata tranquilla e non si sono registrati importanti azioni alleate e il segretario di stato Clinton osserva che le truppe di Gheddafi "arretrano" ma restano una minaccia. I 28 paesi membri della Nato hanno raggiunto ieri un "accordo politico" per affidare all'Alleanza atlantica, entro un paio di giorni, il comando di tutte le operazioni militari in Libia e non soltanto della no fly zone, come emerso ufficialmente ieri sera: lo ha detto un importante diplomatico americano a condizione di anonimato. "La Nato ha raggiunto un accordo politico per includere nella sua missione e nel suo comando tutti gli altri aspetti" della risoluzione 1973 dell'Onu, ha assicurato questa fonte. Queste dichiarazioni contraddicono quanto detto dal segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen, che aveva evocato in precedenza le "due operazioni" in corso in questa fase: l'attuazione della no fly zone che passerà sotto comando dell'Alleanza, e le incursioni aeree contro obiettivi al suolo che resteranno nelle mani della coalizione, aveva sottolineato. Sul terreno, la notte è passata senza significative azioni delle forze della coalizione che ieri avevano abbattuto un jet libico e colpito a più riprese le postazioni del rais e il suo bunker a Tripoli. A Misurata si combatte, con i ribelli che continuano a controllare il porto. Il segretario di stato Usa Clinton a sua volta ha affermato che le cose stanno lentamente cambiando. Le forze fedeli al colonnello, ha detto, hanno arretrato ma restano una minaccia. "Le truppe di Gheddafi sono state respinte, ma rimangono una grave minaccia per la sicurezza della popolazione", ha tuttavia osservato Hillary Clinton. La coalizione deve dunque "restare vigile e concentrata", ha insistito, anche se la partecipazione americana alle operazioni sarà "limitata nel tempo e negli obiettivi".

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