PERUGIA - Platea gremita e pubblico incantato. la serata di ieri, intitolata "Cosmo rosso" del Pavone ha fatto il pieno, e Perugia, ancora una volta, si è stretta intorno alla memoria di Paolo Vinti.

Poco più di due ore e mezza di intrattenimento, aperte dai aluti del patron della Musical Box, Sergio Piazzoli, che sul palco ha chiamato a rapporto il sindaco Boccali, l'assessore Cernicchi, il compagno del mitico cd "Celeste Impero" Gianluca "Prince" Liberali e i fratello Stefano.

Alcuni indossavano la fatidica "doppia cravatta", altri no. Ma l'atmosfera si è accesa quando sono andate in scena i filmati inediti del Compagno Leggendario.

Rivoluzione, femminismo, uguaglianza, libertà. Tesi, antitesi, sintesi. Il Compagno Paolo ha lasciato di nuovo il segno. E le scene proiettate parlano chiaro e, al contempo, descrivono lo scorrer del giorno e della notte della città di Perugia.

Poi è stata la volta del maestro Giorgio Straccivarius. Declamazioni e ricordi. Sulo sfondo i locali di sempre: Papaya, Terrazza, Kandinsky e Loop Cafè. E i ricordi non bastano mai. Nel pubblico si poteva notare anche lo sguardo attento di figure politiche e istituzionali di rilievo come l'ex presidente Lorenzetti e il segretario del Pd Bottini. Ma, dalla platea e dalle logge, quelli che hanno tenuto banco non sono stati solo gli amici di sempre, ma anche le decine di semplici conoscenti che hanno applaudito a più riprese le gesta, gli scritti, le idee, la personalità e i sorriso di Paoo.

E a chiudere la serata in grande stile ci ha pensato Pierpaolo Capovilla, frontman del Teatro degli Orrori, che ha letteralmente ipnotizzato i presenti in sala con la sua interpretazione del poeta russo Vladimir Vladimirovič Majakovskij. Un mix di musica, canto e pura recitazione.

Accompagnato da un contrabbasso e da un pianoforte, Capovialla ha voluto così rendere omaggio al nostro amico di sempre, donando alla città di Perugia un'esemplare articolazione dei messaggi lasciati in eredità da Majakovskij. Rivoluzione e libertà da tutte le tirannie in primo luogo. Ma anche ricerca dell'amore inteso come sentimento struggente che può spingere fino alla morte. Senza mai dimenticare la costruzione delle nuova società del futuro, cioè quela comunista, e l'alba di un uomo nuovo.

Una visione ideale per cui lottare fino in fondo e che Paolo, certamente, avrebbe condiviso e apprezzato con grande lungimiranza e senso critico.

 

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