Forza Grifo, un ultimo sforzo!
di Marco Casavecchia -
Sgombriamo il campo da qualsiasi equivoco, affermando, con convinzione che personalmente stiamo con il Presidente quando sostiene che l'unica cosa importante è, e resta, quella di arrivare primi in campionato, possibilmente vincendo anche la Coppa Italia di LND.
Non sappiamo se con un altro allenatore al posto di Battistini, come sostiene qualcuno, in modo convinto, supportato probabilmente anche da una miglior conoscenza della nostra della serie D e dei suoi protagonisti, il gioco del Perugia sarebbe stato più fluido, piacevole e proficuo in fatto di gol. Di cero c'è che il Perugia gioca in quinta serie e delle squadre avversarie del Grifo viste fin qui, non ce n'è stata nessuna che ci abbia impressionato più di tanto. Qualcuna magari ha mostrato una bella corsa, un po' più di ordine e linearità in campo, qualche buona individualità con attaccanti più prolifici, ma quasi tutte si son dovute arrendere al Grifo o hanno mostrato di soffrirne il ritorno nei secondi tempi, subendo diverse occasioni da rete.
Eccezion fatta per il Castel Rigone all'andata, il Pontisola in Coppa, il Monteriggioni al Curi (ma solo per colpa dello lo scellerato harakiri del Grifo) e lo Sporting Terni, nessuna altra squadra ha battuto il Perugia e se i biancorossi veleggiano primi in classifica, con otto punti di vantaggio sulla seconda, e sono in finale in Coppa, qualcuno avrà pure il merito di tutto questo. Può darsi che a dispetto di una rosa, da sempre definita ampia, anche da noi, l'assenza di qualche pedina si sia fatta sentire un po' troppo. Pensiamo a Rampi, unico vero esterno di centrocampo, in grado di fare la fascia da solo, sia in fase di copertura sia di attacco, la cui assenza ha costretto Battistini a rivoluzioni tattiche e "pannicelli caldi" quasi mai del tutto convincenti.
Magari ci si attendeva di più da un Placentino, mai del tutto determinante come dovrebbe essere, o da un Frediani che dopo uno strepitoso periodo fecondo, sembra aver subito un'involuzione con la Pontevecchio e pareva quello del primo periodo oscuro del suo campionato. Magari Borgese e Mocarelli cominciano ad accusare la stanchezza dovuta al fatto di aver tirato la carretta per lungo tempo e qualche giovane potrebbe risentire di una stanchezza psicologica più che fisica. Mancano sei gare al termine e, giustamente, Damaschi con saggezza parla da Presidente, predicando attenzione ma non calcando troppo la mano. Noi parliamo da tifosi e se qualche volta ci lasciamo andare a dei commenti poco entusiastici, non certo critiche, magari a riflessioni da spettatori talvolta un po' insoddisfatti, è solo per il tanto amore verso la nostra squadra, unica e solo vera passione calcistica che alberga nel nostro cuore. A differenza di altri i cui cuori palpitano anche per altri colori. Un saluto. MC www.forzaperugia.net

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