NARNI - Gianmarco Tognazzi al Teatro Comunale di Narni, mercoledi' prossimo alle ore 21, con 'Die Panne, ovvero la notte piu' bella della mia vita'. Il testo e' di Friedrich Duerrenmatt ed e' considerato uno dei piu' bei racconti del Novecento europeo, in cui lo scrittore svizzero indaga le passioni e i sentimenti umani.

Riproposto oggi in teatro con l'adattamento di Edoardo Erba e la regia di Armando Pugliese, il cast vede protagonisti anche Nino Bignamini, Franz Cantalupo, Lydia Giordano e Lombardo Fornara.

Un banale incidente, l'automobile in panne, costringe Alfredo Traps, rappresentante di tessuti, a una sosta indesiderata. Cercando aiuto trova ospitalita' a casa di un vecchio giudice in compagnia di due amici, un pubblico ministero e un avvocato in pensione che gli spiegano, con l'intento di coinvolgerlo, il loro unico passatempo: ricelebrare alcuni importanti processi storici come quello a Socrate, a Gesu' e a Federico di Prussia.

Tra una bottiglia di vino e l'altra, Traps si ritrova imputato in un vero e proprio processo e, in un'atmosfera sempre piu' inquietante, il gioco si fa realta'. Il protagonista parla, si confessa, la sua vita mediocre sembra acquistare improvvisamente risvolti inaspettati. Si scopre che Traps ha effettivamente compiuto un delitto divenendo l'amante della giovane moglie del suo principale che, avvertito anonimamente dell'accaduto dallo stesso Traps, e' morto a causa di un infarto.

Il delitto di Traps e' il frutto di una mente assolutamente innocente e inconsapevole, la sua cattiveria e' originaria e, come tale, esente da sensi di colpa a meno che qualcuno non intervenga a fargli notare che ha compiuto un delitto, a fare emergere i ricordi dalla nebbia di un passato neppure cosi' tanto remoto, come hanno fatto i suoi commensali che lo hanno ospitato processandolo, come fanno con tutti gli ospiti che si trovano ad avere.

E cosi' raccontando le vicende della propria vita, rivelando il mistero del suo successo economico, Traps si trova di fronte alla prova della sua colpevolezza e si autoinfligge la condanna a morte che gli era stata sanzionata per gioco.
 

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