Mugugni per Pontevecchio-Perugia al Curi
Inevitabilmente l'invito (più che altro l'augurio) espresso dell'Assessore Liberati, affinché il derby perugino si possa disputare al Curi, anziché nel piccolo campo sportivo di Ponte San Giovanni, per quella che potrebbe essere una bella giornata di sport per i tanti tifosi della Pontevecchio e del Grifo (che nella stragrande maggioranza dei casi finiscono per confondersi), ha sollevato qualche mugugno tra gli avversari diretti del Perugia. Brontolii sommessi, al momento, motivati dall'innegabile fatto che il Perugia giocherebbe una partita in più al Curi.
Nessun passo ufficiale sembra sia stato ancora mosso, in particolare dalla dirigenza del Todi più che da quella del Castel Rigone, nei confronti degli Organi Federali, per cui ragioniamo su ipotesi e non su fatti concreti. Detto che Ponte San Giovanni è una frazione del Comune di Perugia, come ha giustamente sottolineato qualche sera fa, in occasione della sua partecipazione ad una trasmissione TV, lo stesso Presidente Monsignori, che ha aggiunto anche, tra il serio ed il faceto, che i cittadini di Ponte San Giovanni, pagando imposte e tributi al Comune di Perugia, acquisiscono gli stessi diritti che hanno quelli di Castel del Piano o di San Sisto, comprendendo tra questi anche la possibilità, per esempio, di poter fruire dell'impianto del Curi per la gara della loro squadra.
Del resto vale la pena ricordare come il Perugia abbia accettato senza problemi lo spostamento della partita con lo Sporting Terni in quel del Liberati, consapevole del fatto che sia per motivi di ordine pubblico sia per motivi di incasso, il campo del Gabelletta non avrebbe offerto le stesse garanzie. Allora, nessuno ebbe nulla da obiettare, anzi siamo certi che la probabilità che il Grifo potesse giocare di fronte ad un tifo avverso preponderante, rafforzato dai tifosi della Ternana, ha tutt'altro che disturbato i sonni delle dirette concorrenti.
Nessuno ebbe nulla da obiettare nemmeno quando ai tifosi del Grifo fu vietata la trasferta ad Arezzo, quando il Perugia, ha affrontato gli amaranto senza l'apporto dei propri sostenitori, cosa che non è accaduta ad altre società.
E che dire della gara con lo stesso Todi, disputata di sera proprio per consentire ai sostenitori ospiti di poter assistere alla gara rinviata per pioggia? Non è una colpa del Grifo se è seguito da tanti tifosi in ogni trasferta, sia in Umbria che in Toscana, e privare qualche migliaio di sportivi di un evento calcistico, probabilmente irripetibile in uno stesso campionato, ci sembra un delitto. Non crediamo che il vantaggio del Perugia, nel disputare la gara a campi invertiti, sia poi così enorme; del resto parliamo di una squadra che ha vinto ben 8 incontri fuori su 12 gare disputate, raggranellando 26 punti contro i 29 fatti tra le mura domestiche.
Il Perugia, in trasferta, vola anche in Coppa, quindi, come ha affermato giustamente il Presidente Damaschi, gioca sempre per i tre punti, in casa e fuori. Disputare la partita contro la Pontevecchio, al Curi, darebbe la possibilità a molti di poter assistere all'incontro in uno stadio adeguato, senza problemi di ordine pubblico o di intasamento di traffico in riva al Tevere, senza contare, inoltre, che 4/5 mila e forse più spettatori, acquistando un biglietto a 10 € l'uno, come minimo, contribuirebbero con una bella iniezione di denaro a rimpinguare le casse di una società come la Pontevecchio. Può dar fastidio tutto questo?
Un saluto.
MC www.forzaperugia.net

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