SANREMO - ''Mentre sulle note di 'Giovinezza' si spediva la gente nei campi di concentramento, a morire ammazzata, su quelle di 'Bella Ciao' si e' liberato il Paese''. Parole molto dure quelle di Paolo Ferrero, il segretario nazionale di Rifondazione Comunista che, questa sera, da piazza Cassini, nel centro storico di Sanremo, ha cantato l'inno partigiano in segno di protesta contro l'esclusione dalla serata del Festival di Sanremo dedicata ai 150 anni dell'Unita'.

''E' una vergogna - ha affermato Ferrero - che al Festival della Canzone Italiana, quando si e' fatta una panoramica dei 150 anni di canzone, non si sia cantata anche 'Bella Ciao', il simbolo della lotta partigiana e della lotta per la liberazione''.

Per Ferrero non si e' trattato di un incidente di percorso, ma di un vero e proprio ''tentativo che la destra sta facendo di riscrivere la storia del Paese e di cancellare la lotta partigiana''. La colpa, sempre secondo Ferrero, e' ''di questo governo, erede del fascismo, dentro il quale si annida il razzismo''.
 

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