PERUGIA - Il movimento è scenso in piazza. E più precisamente nello stesso punto in cui è scattata la scintilla che ha sollevato il polverone delle polemiche sulla vivibilità del centro storico: Piazza Morlacchi.

Dopo la chiusura dell'omonimo Caffè, il passaparola che ha attraversato l'acropoli si è incentrato su quelle che ormai vengono da molti considerate "restrizioni eccessive".

Accessibilità, parcheggi inesistenti o troppo cari, nonchè un senso generale di sofferenza per quelle attività commerciali che devono sospendere la vendita di alcolici entro l'1:30. Ma anche degrado architettonico e mancanza di spazi di aggregazione sociale e culturale come cinema e teatri.

Per questo, in Piazza Morlacchi, si sono ritrovate oggi circa una cinquantina di persone, riunite per dire all'amministrazione del sindaco Boccali che "senza i cittadini Perugia muore". Una mancanza da cui dipenderebbero, sempre secondo il movimento, anche il i problemi connessi alla criminalità e allo spaccio di stupefacenti.

Quindi, nel mirino del movimento "Giù le mani dal centro", c'è il "silenzio del Comune, che fino ad oggi non ha saputo dare alcuna risposta ai problemi della città. Ma per il sendaco Boccali -sottolinea dal suo megafono un esponenente del movimento- tutto va bene".

Ora lo stesso movimento aspetta risposte concrete da parte dell'amministrazione, che, nei giorni scorsi, si è detta propensa ad accettare il dialogo a patto che non ci siamo, alla base, atteggiamenti pregiudiziali.

Un confronto ancora aperto, forse, che ora attende di essere esplorato fino in fondo per accertare se all'indomani di questa manifestazione sarà possibile stabilire una vera mediazione tra le parti. 

 

 

 

 

 

 

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