Il Grifo vince su un campo impossibile e senza correre troppi rischi, anzi, sfiorando, in due occasioni, con Marri e Mariani, il raddoppio che gli avrebbe consegnato, con ogni probabilità, la finale già dopo la gara di andata. Un Grifo a posto atleticamente, che dimostra di poter affrontare qualsiasi avversario, anche agguerrito, potendo contare su una rosa competitiva e sempre all'altezza delle circostanze.

Il cammino in Coppa ci parla di un Perugia che, turno dopo turno, si è liberato di avversari anche di spessore (come il Borgo a Buggiano, il Chioggia e l'allora ben diverso Montevarchi), per arrivare alla semifinale con il Pontisola che, quinto nel girone B di Lega, aveva perso una sola volta in casa e si era preparato con meticolosa attenzione per questa gara, facendo addirittura riposare diversi titolari nell'ultima di campionato.

Battistini, attraverso un gioco, ritenuto da alcuni addetti ai lavori e da qualche tifoso, poco spettacolare, spesso eccessivamente utilitaristico, e troppo incentrato sulla difesa, ha tuttavia inanellato ben 17 vittorie su 24 gare in campionato ed è giunto alla semifinale di Coppa superando sei turni compreso quello preliminare con la Pontevecchio.

Probabilmente, molti, in questo campionato, si aspettavano un Perugia in grado di passeggiare con facilità sopra qualsiasi avversario, ritenendo doveroso vincere tutti gli incontri con un cospicuo numero di reti a proprio favore. Così non è stato e temiamo non accadrà, e siamo anche convinti che ciò non poteva essere dato così per scontato.

La costruzione di una squadra, dal nulla, ed in poco tempo è stata quasi un mezzo miracolo. Qualche scelta si è rivelata poco indovinata costringendo la Società a modificare assetto e tessere del mosaico iniziale. Sicuramente, come sempre accade, si sarebbe potuto fare qualcosa in più e meglio, ma alla fine i sei punti di vantaggio in classifica, su squadre tra l'altro agguerrite e partite con il vantaggio di rose già delineate da tempo, e la quasi finale di Coppa raggiunta, ci dicono che complessivamente è stato fatto un buon lavoro, lavoro del quale si attende la naturale consacrazione l'otto maggio. Per il futuro si vedrà.

Forse Battistini non resterà alla guida del Grifo in Lega Pro, forse potrebbe non esserci più nemmeno Damaschi alla guida della Società, nel caso in cui fosse necessario l'ingresso di capitali forti per sostenere un campionato di vertice che potrebbe già essere quello di Prima Divisione (nel caso di riforma anticipata della Lega Pro, causa il dissento finanziario in cui versano molte società professionistiche).

Per il momento godiamoci, se non lo spettacolo come sostiene qualcuno, almeno i successi in Coppa e Campionato, ringraziando Damaschi e soci, per la passione, l'amore e la serietà dimostrati nel dar vita al progetto del nuovo Perugia, anche se speriamo, in cuor nostro, che l'ASD Perugia viva solo il tempo di una stagione, affinché dalle sue ceneri possa rinascere, novella Araba Fenice, la vecchia Associazione Calcio Perugia 1905.

Un saluto. MC www.forzaperugia.net
 

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