GUBBIO - Il Gubbio ha grande rispetto del Verona, ma allo stesso tempo scenderà al Bentegodi con la voglia di continuare a stupire. Il pensiero di Vincenzo Torrente: "La nostra squadra ha conquistato il primato giocando un buon calcio e con lo spirito di chi si sa sacrificarsi in funzione del collettivo. Grinta, umiltà e determinazione sono qualità che tutti ci riconoscono, ma bisogna aggiungerci anche il fatto che i miei giocatori sanno giocare al calcio e la squadra, come ho detto, ha sempre offerto del calcio propositivo, ha sempre cercato di onorare e privilegiare il gioco e così sarà anche a Verona".

Della compagine scaligera dice: "Incontreremo una squadra che è formata da giocatori di grandissima qualità. Il mio collega Mandorlini ha saputo dare gli equilibri giusti e i nove risultati utili, con sette pareggi e due vittorie, stanno confermando il buon lavoro fin qui fatto. Non dimentichiamoci che il Verona era partito per ammazzare il campionato. Poi non so cosa sia successo. Certo è che se rientra nel giro dei playoff sarà sicuramente la squadra da battere, decisamente tra le favorite".

Il Gubbio?
"Abbiamo sempre avuto e continueremo ad averne, il massimo rispetto di tutti gli avversari. Figuriamoci del Verona. Per noi si tratta anche di una partita storica, al cospetto di migliaia e migliaia di persone, al cospetto di un pubblico che con questa categoria non c'entra niente e davanti ai nostri tifosi che potranno, un giorno, dire: "Quella volta lì, al Bentegodi, io c'ero. Noi stiamo bene, siamo in testa senza che alcuno ci abbia mai regalato qualcosa e anche a Verona andremo per fare risultato.
Se dico che andremo per vincere non lo dico per presunzione, ma perché è nel nostro dna cercare sempre la vittoria. D'altronde basta guardare la classifica: dall'inizio del campionato abbiamo pareggiato una sola partita. Per cui anche a Verona cercheremo di giocare da Gubbio, con l'umiltà la grinta, la giusta cattiveria agonistica e anche con la spensieratezza e la tranquillità che ci ha sempre contraddistinto. Sì, cercheremo di vincere. Spetterà al Verona impedircelo e dimostrare di essere più forte. Ma una cosa è chiara: lotteremo su tutti i palloni fino alla fine, senza mollare mai, nemmeno di un centimetro, nemmeno di un millimetro".

Giocare al cospetto di oltre diecimila persone potrà creare problemi ai suoi giocatori?

"No, anzi. Sarà per noi uno stimolo in più. Ci teniamo a fare bella figura in uno degli stadi storici del calcio italiano. Piuttosto il peso, la pressione potrebbero sentirla i nostri avversari costretti a non sbagliare".

E infine: ci saranno variazioni tattiche nella sua squadra?

"Abbiamo un sistema di gioco che di volta in volta si adegua alla bisogna cercando di sfruttare i punti deboli che tutti gli avversari hanno. Vuoi sapere una cosa: il mio Gubbio - tanto per rimanere in tema – assomiglia molto al Verona di Osvaldo Bagnoli, che è stato mio allenatore e per il quale avrò sempre rispetto e ammirazione. Quel Verona lì era stato costruito per salvarsi senza particolari assilli e ha vinto lo scudetto.
Noi abbiamo già tagliato il primo traguardo stagionale, ora puntiamo a quello più prestigioso. Come dite voi a Gubbio, adesso ci dà gusto stare lassù e faremo di tutto per restarci il più a lungo possibile. Sì, lo ripeto: il mio Gubbio assomiglia molto a quel Verona di Bagnoli".


Ufficio stampa A.S. Gubbio 1910
 

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