Palazzo dei Priori e Damaschi si accordano per convenzione del Curi
Barbara Isidori
Palazzo dei Priori ha approvato questa mattina la convenzione quinquennale che assegna al Perugia Calcio la gestione dello stadio Curi. E’stato lo stesso presidente Damaschi questa mattina ad andare in Comune per definire la questione inerente lo stadio perugino con le Istituzioni. Con questo accordo la società di Pian di Massiano si carica sulle spalle oneri e onori per quanto riguarda lo stadio. Il club biancorosso avrà la facoltà di dare il Curi a chiunque lo chiederà per determinati eventi in modo da poter ricavare qualche piccolo guadagno per la manutenzione dello stesso.
Attenzione. Perché non si parla di progetti faraonici per il Curi che tanto hanno fatto parlare negli anni passati. Fiumi di inchiostro, di parole hanno agitato la questione Curi. “Grande Curi”, “Cittadelle”, ecc.. A sottolinearlo con una certa evidenza è stato lo stesso presidente Damaschi. “Grande solo per importanza!” scherza il patron perugino “Noi non abbiamo in cantiere nessun progetto programmatico per lo stadio. Noi siamo sempre stati realisti e l’unica cosa che, come società, ci interessa è utilizzare l’impianto per scopi sportivi. Per cercare di avere un piccolo ammortamento nelle spese di gestione autorizzeremo la fruizione degli spazi anche per altre attività. Anche perché è molto difficile sostenere le spese per la manutenzione, ordinaria e straordinaria, di un’immobile così importante con la sola attività calcistica”.
Sarà quindi possibile utilizzare lo spazio del Curi anche per altre attività. Quali? “Ogni tipo di attività ludica come spettacoli per bambini, manifestazioni e concerti” ha detto Damaschi. Per il resto lo stadio resta lo stesso. Con ancora la stessa capienza di qualche anno fa. “24 mila spettatori circa, più o meno quella della serie A, è la capacità attuale del Curi che noi, a costo di notevoli sacrifici, abbiamo cercato di mantenere anche in questa categoria”.
La società ha in mente però anche alcuni progetti strutturali in merito all’impianto di Pian di Massiano. Niente centri commerciali, cliniche, cittadelle sportive e chi più ne ha più ne metta. Solo un ammodernamento di certe aree. “Stiamo lavorando su un’idea, ancora al grezzo per la verità, per valorizzare gli spazi dedicati al settore giovanile e quello dell’Antistadio che sono indietro di 35 anni” ha commentato il presidente “Abbiamo in mente un notevole restyling alla zona spogliatoi e alla costruzione di un campo in erba sintetica”.
E questo a carico della società. “La nostra società investirà delle risorse del bilancio ordinario per far fronte a queste spese senza gravare sulle Istituzioni. Destineremo della liquidità per cercare di far fronte a queste spese”. Insomma Damaschi, come il suo lavoro, va sul concreto. Niente castelli in area. Solo progetti realizzabili. “Fare cose concrete è il nostro simbolo fin dall’inizio. Noi facciamo solo quello che possiamo. Cose semplici e fattibili. Noi vogliamo andare avanti con il nostro sano realismo” ha concluso il numero uno del Grifo.

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