La Fp-Cgil di Perugia ritiene che sia necessario contrastare ad oltranza le politiche del Governo Nazionale, e di tutte le Amministrazioni Locali, soprattutto di quelle che, come noi, hanno detto di non condividere, le politiche del Governo stesso, rispetto a esternalizzazioni e privatizzazioni dei servizi, salvo poi comportarsi diversamente. E’ con questo spirito che, insieme alla Confederazione, abbiamo approcciato il confronto in atto, anche con il Comune di Perugia, per quanto riguarda la predisposizione del bilancio di previsione per gli anni futuri. In particolare, riteniamo opportuno difendere il posto di lavoro dei precari del pubblico impiego, con qualsiasi tipologia contrattuale, per salvaguardare contestualmente i servizi e i diritti dei cittadini, altrimenti non garantiti, e per non disperdere il patrimonio di professionalità. Nel comune di Perugia, ci viene detto dagli assessori competenti, si pensa ad una ulteriore esternalizzazione dei servizi mensa, in aggiunta a quelli già esternalizzati, come ad esempio la mensa di San Sisto, dove però l’utenza non è stata mai soddisfatta della qualità del servizio erogato. Nonostante ciò, si pensa ad un’ulteriore esternalizzazione dei poli mensa presenti in altri punti della città, senza partecipare un progetto dettagliato e preciso sulla collocazione del personale, senza considerare che oltre a disperdere un patrimonio di professionalità, questa scelta determinerà un arretramento nella presenza dello Stato come soggetto erogatore di servizi pubblici. La riorganizzazione dei Servizi educativi e mense al comune di Perugia comporterà dal prossimo anno scolastico 2011/2012 una riduzione di circa 40 posti di lavoro di educatrici precarie e di circa 50 posti di lavoro di cuoche precarie. Questi dati sono preoccupanti: è come chiudere una fabbrica che occupa solo donne e senza cassa integrazione. Per noi, la contrattazione sociale deve essere declinata all'interno del territorio, con la crisi in corso, con la qualità dei servizi alle persone, affinché il welfare locale sia supporto di riduzione delle disuguaglianze interne ed esterne al territorio. La contrattazione sociale nei territori, deve rappresentare uno strumento per un welfare che promuova coesione sociale e uguaglianza. Chiediamo a questa Amministrazione Comunale, che è stata contraria alla Manovra finanziaria, di far sì che questa legge ingiusta e iniqua non ricada solo sulla cittadinanza e sulle spalle delle lavoratrici del Comune di Perugia e delle lavoratrici precarie.

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