C’è stata una manifestazione di interesse. Ma di
preciso, ancora, non se ne conoscono i termini. Pare sia stata avanzata
da un pool di aziende internazionali che solo parzialmente appartengono
allo stesso settore della Antonio Merloni. Di più non è possibile
sapere. E sulla base di questa lacuna l’assessore regionale allo
sviluppo economico Rossi ha fatto il punto della situazione
nell’incontro previsto questa mattina alla sala Giunta di Palazzo
Donini. “Oltre a questa ipotesi -ha dichiarato- non possiamo né
confermare né smentire la possibilità di altre dimostrazioni di
interesse relative ad altri gruppi. Per ora -ha aggiunto- il quadro fa
riferimento a quest’unica proposta di cui non conosciamo nemmeno i
contenuti del piano industriale”. E con grande prontezza la Regione ha
provveduto alla ratifica dell’atto di indirizzo che propone delle linee
guida per un discorso di reindustrializzazione del sito di Gaifana. “Il
nostro auspicio rimane comunque quello di poter assistere all’acquisto
dell’intero perimetro umbro-marchigiano -ha commentato l’assessore-
anche se nello stesso bando è prevista la possibilità di una cessione
parziale dell’azienda. Rimane comunque di rilevante importanza -sempre
Rossi- il fatto che il totale dei 50 milioni di euro garantiti da
governo e regioni sia attualmente l’intervento più importante nell’area
del Centro-Nord”. Inoltre, la Regione Umbria ha stabilito che le linee
di industrializzazione del sito della Merloni dovranno essere coerenti
con la produzione del territorio (il riferimento va al settore del
“bianco”) accompagnato da un salto di qualità con l’introduzione di
quello che lo stesso Rossi ha definito “l’alto di gamma”.
Nei prossimi giorni sarà forse possibile avere un quadro più chiaro di
tutta la situazione. L’enigma per lavoratori e istituzioni rimane il
contenuto del piano industriale (sempre se ne esista uno) di chi ha
avanzato l’interesse per l’eventuale acquisto. Ma fino a quando “non si
vedrà la luce in fondo al tunnel -ha sottolineato Rossi- l’unico
veicolo posto a garanzia e tutela della posizione e dei diritti dei
lavoratori rimane l’accordo di programma”.
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