polizia-1_40278.jpg
di Daniele Bovi Hanno visto per la prima volta il loro avvocato oggi alle 15 i tre ragazzi perugini di 25, 29 e 28 anni arrestati ieri sera dagli agenti della questura di Perugia. L'accusa per loro è di resistenza aggravata a pubblico ufficiale. I tre, che si trovano ora nelle camere di sicurezza della questura, sono stati anche denunciati per oltraggio e rifiuto di fornire i dati di identità personale. Il processo si terrà domani mattina alle 9 con rito direttissimo. Ieri sera sotto la questura perugina si erano riunite circa una trentina di persone tra parenti e amici dei tre. Questa mattina invece, in una delle sale di palazzo dei Priori (sede del Comune di Perugia), erano almeno sessanta o settanta i ragazzi che hanno assistito alla conferenza stampa in cui i parenti dei tre hanno dato la loro versione dei fatti annunciando già per domani nuove iniziative di protesta. In mattinata infatti è previsto un sit-in sotto la Prefettura, mentre nel pomeriggio i ragazzi cercheranno di portare la loro voce nella sala del Consiglio comunale. Una protesta contro arresti considerati ingiusti: una “rappresaglia” per gli eventi di sabato scorso di cui molto si è parlato (per leggere clicca qui http://www.umbrialeft.it/node/34039). I fatti. Da quanto emerge incrociando i racconti di più persone, ieri sera intorno alle 21 i tre arrestati si trovavano di fronte al bar “Mania” (tra piazza IV Novembre e la “zona rossa” di piazza Danti). Qui sono stati avvicinati da un gruppo di agenti in borghese che ha chiesto loro di fornire i documenti. A questo punto, secondo la versione dei ragazzi, visto che gli agenti non si sarebbero qualificati i tre si sarebbero rifiutati di fornire i documenti. La situazione, evidentemente non gestita benissimo, precipita in un attimo e i tre vengono ammanettati e caricati in auto direzione questura. Secondo la versione della questura (così come riportata dall'Ansa questa mattina), i controlli sarebbero stati fatti “con la consueta professionalità”. Sempre secondo l'accusa poi i tre avrebbero anche lanciato contro gli agenti la birra che stavano bevendo. Circostanza che ovviamente i ragazzi smentiscono. Una volta in questura sono stati sottoposti a visita medica che - ha riferito la polizia - ha accertato che non avevano subito violenze di sorta ed è stato chiesto l'intervento del magistrato. Durante la conferenza stampa di questa mattina invece è stato sottolineato come uno dei tre ragazzi ha riportato la frattura di un dito causata dal tentativo di strappargli il telefonino dalla mano. “Se poi il ragazzo vorrà sporgere denuncia – ha precisato oggi l'avvocato Paola Lai – sarà lui a deciderlo”. La dinamica dei fatti comunque sarà chiarita in modo inequivocabile dalle immagini catturate dalle telecamere che si trovano nella zona. Immagini che, secondo alcuni, dimostrerebbero l'estraneità dei tre arrestati dalle accuse che gli sono state fatte. Fatto sta però che non tutto, nel primo sabato sera con la nuova ordinanza del sindaco Boccali, è filato liscio. E da palazzo dei Priori, secondo quanto raccolto da Umbrialeft, l'irritazione per i fatti di ieri sera è notevole. Dopo l'episodio del sabato di Pasqua gli arresti di ieri sera rappresentano più un autogol che l'idea di sicurezza e di un centro “non blindato” che il sindaco Boccali ha in testa. Su richiesta del sindaco poi per domani alle 11 è stato convocato il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza. Lì, forse, si proverà a dare una registrata a tutta la macchina. E sempre al sindaco si è rivolto questa mattina il padre di uno degli arrestati: “Lui (Boccali, ndr) mi ha detto, anche se non ricordo con precisione le parole – riferisce il genitore – che si tratta di un episodio increscioso, di un equivoco. A lui – prosegue il padre di uno dei tre ragazzi – ho riferito lo stupore di questa città che amo: una città la cui storia di civiltà va tutelata”. Questa mattina poi il padre di Riccardo F. ha aggiunto di aver trovato in questura, dove si era recato per portare al figlio almeno uno spazzolino, “un clima più accondiscendente rispetto a quello di ieri sera: mi chiedo perché se uno viene portato in questura deve andarci senza un avvocato”. “Questa città – è stato poi detto sempre in conferenza stampa – sta prendendo una direzione terribile: e se fosse successo a un immigrato senza alcun sostegno? Qui non c'è nessun tipo di controllo sui controllori di questa fantomatica sicurezza”. Ora, secondo gli amici e i parenti, devono venir fuori le responsabilità: “Chi ha comandato l'azione di ieri sera se ne deve assumere la responsabilità”. “E' stata – ha aggiunto il padre di un altro degli arrestati – una rappresaglia: ma stavolta hanno grandemente toppato”. Condividi