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Stefano Vinti Candidato alle regionali nelle liste della Federazione della Sinistra Il bilancio ormai decennale della privatizzazione dell’acqua, un processo che si è avviato con l’attuazione della legge Galli del 1994, è decisamente negativo. Le tariffe, infatti, sono aumentate del 60%, gli investimenti per la manutenzione sono calati da 2 miliardi l’anno a 600 milioni, e vi è una stima di aumento dei consumi di circa il 20% per il prossimo futuro. L’ingresso dei privati nella gestione del servizio idrico non ha per nulla migliorato la situazione, a rimetterci sono stati i cittadini utenti, con l’aumento delle tariffe e il peggioramento della qualità del servizio, e i lavoratori, che hanno subito una politica aziendale che riversava su di loro tutte le strategie di contenimento dei costi e di ricerca della competitività sul mercato. Il decreto Ronchi approvato lo scorso anno dal governo Berlusconi non ha fatto altro che peggiorare lo stato di cose, introducendo in maniera definitiva nel nostro Paese la strategia di privatizzazione di importanti servizi pubblici, come l’acqua, il gas, l’elettricità, i rifiuti e i trasporti, cancellando di fatto la possibilità di gestione diretta e obbligando gli enti locali che gestiscono i servizi in affidamento diretto o con società pubbliche ad aprire ai privati. Rifondazione comunista è contraria ai processo di privatizzazione dei servizi pubblici imposto dal governo delle destre, a cominciare dal’acqua. Al contrario, Rifondazione pone con forza l’obiettivo della ripubblicizzazione del servizio idrico, perché siamo convinti che una gestione pubblica, efficiente e priva della ricerca a tutti i costi del profitto, è lo strumento più utile alla salvaguardia di una comunità contro le politiche di rapina dei territori, tutela il paesaggio ed il sistema idrogeologico. Rifondazione si batte perché in Umbria si introduca nello Statuto regionale, in un apposito articolo dedicato ai beni comuni, il principio dell'intangibilità ed inalienabilità dell'acqua, emanando un provvedimento di indirizzo che stabilisca la non rilevanza economica del servizio idrico, che invece è un servizio pubblico essenziale, di interesse generale, e stanziando risorse a favore degli enti locali per la riacquisizione della gestione dei servizi idrici, attraverso l'istituzione di un fondo di rotazione ad hoc con dotazione di 2 milioni di euro. Rifondazione invita i cittadini e le forze politiche sociali dell’Umbria a mobilitarsi per sostenere la mobilitazione che culminerà con la manifestazione di sabato 20 marzo a Roma “Per la ripubblicizzazione dell’acqua, per la tutela di beni comuni, biodiversità e clima, per la democrazia partecipativa” promossa dal Forum italiano dei movimenti per l’acqua. Condividi