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E' stato depositato stamani l'appello dei difensori di Roberto Spaccino contro la sentenza della Corte d'assise di Perugia che il 16 maggio dell'anno scorso lo ha condannato all'ergastolo per l'omicidio della moglie Barbara Cicioni, incinta di otto mesi. Delitto al quale l'uomo, detenuto nel carcere di Terni, si è sempre proclamato estraneo. In poco meno di 400 pagine, i difensori di Spaccino, gli avvocati Michele Titoli e Luca Gentili chiedono la riforma della sentenza di primo grado e quindi l'assoluzione dell'uomo con formula piena. Sarà ora la Corte d'appello a fissare la data del processo di secondo grado. L'omicidio di Barbara Cicioni, che all'epoca aveva 33 anni, venne compiuto nella notte tra il 24 e il 25 maggio del 2007 nella villetta di Compignano di Marsciano dove abitava con il marito e due figli. Pochi giorni dopo i carabinieri arrestarono Spaccino, oggi trentanovenne. Condividi