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PERUGIA – "C’è ancora un po’ da soffrire ma oggi, tutti abbiamo potuto constatare di persona che i lavori per portare acqua al Trasimeno procedono spediti. E poiché restano da interrare solo 2,5 chilometri di condutture, dobbiamo dar fiducia ai tecnici che prevedono dal prossimo mese di maggio di poter irrigare almeno l’area nord del Trasimeno rinunciando finalmente ai prelievi dal lago". Lo ha detto nella sala del Consiglio comunale di Tuoro Enzo Ronca, consigliere regionale del Pd e presidente della terza Commissione, nel corso della conferenza stampa convocata assieme ai sindaci del Trasimeno, subito dopo la visita ai cantieri dell’Ente irriguo umbro toscano, in località Castiglion Fiorentino, fatta stamattina su iniziativa dello stesso consigliere ed alla quale per l’ente erano presenti Diego Zurli e Andrea Canali. Ronca ha anche precisato che entro due anni, con la realizzazione del tratto successivo di conduttura, da Tuoro a Montepulciano, i cui lavori saranno assegnati a fine ottobre, sarà possibile immettere direttamente nel Trasimeno i surplus di acqua che si dovessero creare nella diga di Montedoglio. Una operazione, con un flusso stimabile in 3-4 metri cubi al secondo, che verrà realizzata mediante una apposita stazione di uscita da realizzare sul torrente Paganico, nei pressi di Castiglione del lago, in ragione del fatto che la conduttura principale in quel tratto avrà un diametro di 180 centimetri, ben superiore a quello di Borghetto di Tuoro che non supera i 50 centimetri. Soddisfazione per l’esito della visita ai cantieri che ha consentito di chiarire le diverse regioni del ritardi accumulati - non ultimo la difficoltà di riassegnare i lavori ad una nuova impresa per effetto di ricorsi presentati dalla concorrenza, in tema di obbligo di assunzioni di categorie protette - sono state espresse dai sindaci. Per Mario Bocerami, sindaco di Tuoro, “E’ stato importante aver toccato con mano la situazione dei lavori, e dobbiamo continuare a farlo nei prossimi mesi. Io stesso ne sono uscito sereno perché sono convinto che non prelevare più l’acqua per l’irrigazione, per ora solo a Tuoro e Borghetto, produrrà già dal 2010 i primi benefici tangibili sul livello del lago”. Di iniziativa meritevole ha parlato Massimo Alunni Proietti, sindaco di Magione, che ha rilanciato l’idea di “fare della mancanza d’acqua al Trasimeno un problema nazionale”, anche se, ha aggiunto, “l’accordo sull’utilizzo dei surplus di acqua dal Montedoglio e più avanti l’utilizzo della diga del Chiascio sono scelte destinate a dare risposte importanti”. Una visita ai cantieri “importante e non rituale” anche per il sindaco di Passignano Claudio Bellaveglia che sulla dimensione nazionale del Trasimeno ha detto: “Non siamo all’anno zero: già nel 2003, nel momento della massima emergenza, con il varo dell’Osservatorio nazionale sul Trasimeno e con il finanziamento statale di 33 miliardi di lire, furono gettate le basi per un riferimento nazionale. Adesso dovremmo darci un piano di interventi un vero e protocollo predefinito per affrontare tutte le situazioni”. Più critico l’intervento di Marcello Cresti (Urat-associazione operatori turistici del Trasiemeno) che dopo aver definito “assolutamente prioritari i lavori per le condutture fino al torrente Paganico”, ha lamentato un calo di tensione politica rispetto al 2003. “Allora si decise che si sarebbero sospesi tutti gli attingimenti quando il lago fosse sceso alla soglia critica di meno 120 centimetri, ma questo non è stato mai fatto. Nel frattempo sono intervenuti problemi enormi, alcuni creati dalla burocrazia come quello assurdo di considerare rifiuti speciali da trattare i fanghi dei fondali asportati dalle draghe e le alghe raccolte”. SCHEDA TECNICA SUI LAVORI DI ADDUZIONE DALLA DIGA DI MONTEDOGLIO Due sono i cantieri per la messa in opera di grandi condutture necessarie alla adduzione di acque dalla diga di Montedoglio che consentiranno di intervenire, in modo indiretto e, in determinate circostanze anche in modo diretto, sull’innalzamento del livello delle acque del lago Trasimeno. Il primo cantiere, riattivato il 9 luglio di quest’anno con il subentro di una nuova ditta in sostituzione della precedente, commissariata ai sensi del Decreto legislativo 231 del ’99, ha consentito di riprendere i lavori abbandonati nel dicembre 2008 dalla precedente impresa, per completare entro il prossimo aprile il tratto mancante (3,5 chilometri) della conduttura Montedoglio -Borghetto di Tuoro, già da tempo ultimata nelle parti restanti. Il secondo intervento, destinato a completare lo schema idrico che interessa l’Umbria e il Trasimeno, è in fase di assegnazione dei lavori che dovranno essere completati entro due anni, realizzando una nuova una conduttura che, “da circa metà strada tra Tuoro e Castiglione del lago, completa tutta la parte umbra, oltre ad un piccolo tratto nel comune di Montepulciano”. Con l’ultimazione dei lavori del primo cantiere, per 11milioni e 857mila euro finanziati dal Ministero dell’economia - la conduttura dovrebbe portare acqua a metà aprile 2010 - sarà possibile cessare una parte dei prelievi irrigui dal lago Trasimeno, disattivando le stazioni di pompaggio “di Tuoro-Passignano che alimenta sia l’invaso di Vernazzano che quello di Cerrete e l’impianto di Borghetto”. Con il secondo intervento, quello da completare entro due anni, sarà possibile disattivare i restanti impianti di sollevamento, “di Castiglione del lago che alimenta l’invaso di Badia (i due distretti irrigui presenti nel predetto comune) e quello di Panicarola (i tre distretti a sud del Trasimeno)”. Il progetto irriguo complessivo del Trasimeno, una volta a regime consentirà di irrigare, con le sole acque provenienti dalla Diga di Montedoglio, terreni agricoli dell’area del Trasimeno, per circa 12.000 ettari. Sarà possibile invece attivare interventi diretti, con l’immissione di acqua direttamente dalle condutture nel lago nella misura massima di 3 - 4 metri cubi al secondo, facendola defluire dalla condotta principale sul torrente Paganico, se e quando si verificheranno le condizioni previste dall’aggiornamento del “Protocollo d’Intesa del Sistema Montedoglio-Val di Chiana Trasimeno” sottoscritto nel mese di dicembre 2008 dai Presidenti delle due Regioni, Umbria e Toscana, (art. 3, ultimo comma) che consente l’utilizzo degli esuberi di acqua in accumulo nell’invaso di Montedoglio, particolarmente nel periodo invernale. In base alle previsioni aggiornate del Piano regionale degli acquedotti, e in ragione della ottima qualità delle acque della diga toscana, sarà possibile anche immettere nella rete degli acquedotti dei paesi lacustri circa 160litri al secondo. Condividi