Vittoria Colonna, poetessa colta e religiosa amica e musa di Michelangelo
di Elio Clero Bertoldi
Oggi vi ripropongo Vittoria Colonna (1492-1547), dipinta da Sebastiano del Piombo (1485-1547), veneziano, al secolo Sebastiano Luciani.
L’artista, dopo gli esordi a Venezia, fu invitato a Roma dal mecenate (e banchiere) Agostino Chigi, non solo perché bravo pittore, ma anche perché ottimo suonatore di liuto ed elegante oratore.
Qui divenne amico di Michelangelo e “competitore” di Raffaello.
Il feroce sacco dei Lanzichenecchi (1527) lo sorprese nella città Santa, da cui riuscì a fuggire riparando in Orvieto e poi rientrando in laguna.
Il nomignolo “del Piombo” gli venne affibbiato in età tarda quando, rientrato a Roma, divenne “guardasigilli” in Vaticano (con un cospicuo stipendio fisso) ed indossò persino il saio di frate.
La duchessa, nata dai uno dei casati più importanti d’Italia, rimasta vedova di Francesco Ferdinando D'Avalos, marchese di Pescara, morto in guerra, si diede a vita religiosa e ad opere di carità.
Forse non tutti sanno che la madre (Agnese di Montefeltro) e il nonno materno, il duca Federico di Montefeltro, erano nati a Gubbio.
La vita di questa gran dama - pure apprezzata poetessa: i suoi sonetti figuravano, ai miei tempi, nelle antologie per i licei - è davvero molto interessante. Tra l’altro era amica di Michelangelo Buonarroti, con il quale scambiò poesie (qualche studioso parlò di un “amore platonico” tra di loro) e con il quale condivideva pure le idee religiose di un cattolicesimo spirituale in odore di eresia.
Anche dal ritratto si evince non solo la bellezza, ma anche l'eleganza e lo stile di questa donna di grande cultura.

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