Bella, colta, poliglotta la Dama con l’ermellino diede pure un figlio al Moro
Questa donna, ritratta da Leonardo da Vinci, è la famosa ''Dama con l'ermellino'', e viene identificata con la contessa Cecilia Gallerani, la cui famiglia senese di origine, esiliata dalla patria approdò a Milano, dove Cecilia - figlia di Fazio e di Margherita de' Busti - nacque in un palazzo vicino a Porta Comasina.
La Gallerani (1473-1536) si legò a Lodovico Sforza, non ancora duca, nel 1488. In precedenza era stata promessa sposa ad un Visconti, ma le trattative erano naufragate per questioni economiche.
Risaltava, Cecilia, a corte - dove era stata presentata solo nel 1490 - non solo per i capelli ramati e gli occhi scuri e vivaci, ma anche per una rilevante cultura (parlava latino, discuteva di filosofia e teneva circolo, a palazzo Carmagnola, del quale era ospite fisso lo stesso Leonardo).
La “liaison” col Moro era nota in tutte le corti. Un ambasciatore scriveva che Ludovico ''aveva un male per il troppo coito con una puta, molto bella, che gli va dietro dappertutto...''
Quando nacque, dalla relazione, un figlio - Cesare Sforza - anche su pressione della moglie, Beatrice d'Este, il Moro fu costretto ad allontanare l'amata da Milano. Lei intanto aveva sposato il conte Ludovico Carminati de' Brambilla, di Saronno.
Cecilia, trascorso un periodo a Mantova, tornò a Milano dopo la morte di Beatrice d'Este, poi si spostò a Cremona, nella villa Medici del Vascello, dove riaprì un nuovo circolo culturale. Si spense a 63 anni.

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