Questa opera di Giovanni Segantini (1858-1899), esponente del movimento divisionista, si intitola “Vanità”. 
Il pittore, che era nato nel Tirolo italiano e che aveva sposato Luigia "Bice" Bugatti, sorella del pittore Carlo, morì giovane, per una peritonite. 
Questo lavoro - custodito nel Kunsthaus di Zurigo in Svizzera - lo eseguì due anni prima di morire. Da un punto di vista pittorico la formazione di Segantini fu milanese.
La vanità, in quest’opera, é una donna (non il Narciso del mito greco) che si specchia in una pozza d’acqua formatasi da una fenditura di una roccia. 
In un libro sapienziale (Qohelet) un saggio re afferma “Vanitas vanitatum et omnia vanitas” (vanità delle vanità e tutto é vanità) per rimarcare non tanto il puro narcisismo, ma la frivolezza e l’inconsistenza dei beni terreni e l'insipienza di coloro che, scioccamente, si affannano a conseguirli.

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