Samuele Scappini e la delusione agli Europei di Ciclocross
La storia ciclistica di Samuele Scappini azzurro del team Fortebraccio è fatta di straordinarie vittorie e prestazione e da colpi di sfortuna così nera da non potersi nemmeno raccontare senza che la rabbia di prenda la penna nello scrivere. Domenica a Namur c'erano in programma i Campionati Europei di Ciclocross e a quell'appuntamento "Samu" ci era arrivato con splendide prestazioni in campo europeo e in campo tricolore nella sua categoria, quella degli Junior. In campo nazionale il ragazzo di Marsciano non ha rivali, è il miglior pedale del ciclocross, mettendo dietro altri azzurri titolati, di squadre con forti budget per fare bene. E' vero che nella prima prova della Coppa del Mondo aveva chiuso al 20 posto, dovendo fare i conti con i "marziani" del nord Europa, Fiamminghi, cechi e francesi. E' vero ma quello che è accaduto a Namur per il titolo Europeo non solo ha dell'incredibile, ha qualcosa di più. La Dea Bendata, togli e concede, senza appelli a volte in maniera cinica e bara. Cosa è successo a Namur? Scappini parte a palla di fucile, è davanti a tutti e fa sognare: nessuno si aspetta una vittoria facile con l'alfiere della Fortebraccio in testa per i 40 minuti di gara fino in fondo: sognare è per tutti e davanti alla TV a seguire la corsa sognano tutti, sognano i tecnici, sogna Giancarlo Montedori che lo allena, sogna Fabio Rossi che gestisce la squadra. La "sfiga" guarda e provvede e a un chilometro e mezzo dal via "Samu" fora l'anteriore ed è costretto a fare a piedi gran parte del primo giro, arrivare ai box, cambiare la bici e ripartire. Ci sta, chi corre sa che può accadere, ma che la Dea Bendata non ne voglia sapere è altro discorso. Terzo giro e seconda foratura, stavolta è la posteriore di ruota. Altro mezzo giro a piedi, come se fosse essere in balia del vento su un'ottovolante. Ricambio bici e salta la catena, tento per concludere la giornata belga nel migliore dei modi.
Scappini è abitato a fare i conti con la sfortuna, ingoia e reagisce, si accontenta del 40esmo posto, tra gli ultimi, i dimenticati. Ci sarà tempo per vederlo gioire, in fondo beati gli ultimi perchè saranno i primi. Da lui lo pretendiamo, Maremma sfortunata!

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